Motta, la Juve e il Milan
Proprio la fase difensiva era il punto di forza della Juve, che invece da settimane subisce tanti gol, spesso frutto di errori. Cosa è cambiato?
«Alcuni giocatori sono calati un po’ fisicamente, c’è stato qualche infortunio, poi non è che puoi tenere per una stagione una forma come quella dei primi quattro, cinque mesi, quando in area non passava uno spillo. Poi il tramonto delle ambizioni di Scudetto ha fatto crollare delle certezze».
Prima ha citato il Bologna: sia Juve che Milan pensano a Thiago Motta. È pronto per guidare una grande?
«Sì. Credo sia la vera sorpresa del panorama europeo, penso abbia fatto un lavoro straordinario e che possa tranquillamente farlo anche in una squadra di vertice. Io se fossi un dirigente e volessi cambiare penserei sicuramente a Thiago Motta».
Ne avrebbe più bisogno la Juve o il Milan?
«Per come la vedo io la Juve. Se non altro la guarderei più volentieri... Se guardo la classifica, guardo i giocatori e vedo che tra Juve e Bologna ci sono due punti di differenza, secondo me quello dice tutto. Poi basta guardare le partite del Bologna, l’ultima con la Roma ma anche tante altre: uno si alza dal divano e applaude».