Inter e poi Juve, Pioli rischia l'esonero?
Valutazioni oggi per lo più negative, non solo per gli obiettivi falliti. Dai tanti infortuni avuti principalmente in autunno, a una fase difensiva ballerina (57 gol incassati in 46 gare), seppur condizionata dalla costruzione sul mercato di una squadra con caratteristiche - soprattutto a centrocampo - molto offensive. Il Milan ha perso 11 partite in stagione, praticamente una ogni quattro disputate: troppe, come gli approcci molli in tanti confronti, molti decisivi. Per non parlare di alcune scelte tecnico-tattiche di Pioli che spesso ha azzardato - vedi a Roma con Musah esterno, Calabria in mediana e Chukwueze in panchina -, senza ottenere in cambio prestazioni all'altezza, ma piuttosto confusionarie. E se dovessero arrivare due ko con Inter e Juventus, Pioli rischierebbe l'esonero? Considerata la classifica in Serie A e la stima della società, l'ipotesi è - oggi - da escludere.
Chi arriva sulla panchina del Milan
Se non ci saranno nuovi scossoni - in un verso, ma pure nell’altro -, l’avventura in rossonero di Stefano Pioli si interromperà dopo 240 partite (oggi è a 234, mancano sei gare di A). Una fine triste, per come si sta incanalando, dopo una bella storia di cinque anni culminata con uno scudetto da outsider. La società avrebbe voluto confermarlo: al di là delle dichiarazioni dei vari Furlani, Scaroni e Ibrahimovic, c'era la volontà di continuare con Pioli, con o senza rinnovo di contratto, e valutare nel corso della prossima stagione che cosa fare. In fondo i risultati da metà dicembre a marzo avevano rafforzato questa ipotesi, poi sono arrivati questi ultimi dieci giorni e tutto è crollato. Adesso la dirigenza dovrà riaprire un file che probabilmente non era mai stato del tutto archiviato. Sì, ci sono stati contatti, sondaggi, proposte ricevute, ma, come detto, l’idea di fondo era quella di proseguire con Pioli. La domanda, a cui è difficilissimo rispondere oggi, è quindi una: chi arriverà al posto del tecnico emiliano?
La pista Conte
I tifosi rossoneri hanno scelto il loro “condottiero” da mesi: Antonio Conte. Il club, però, oltre ad aver smentito seccamente nei mesi scorsi i rumor che erano emersi - Ibra su tutti -, ha (aveva?) delle riserve. Non sul valore del tecnico, ovviamente, un leader, un vincente, un valorizzatore di giocatori, ma sulle difficoltà che potrebbero nascere con l’ingresso di un personaggio di grande personalità, dalle richieste spesso importanti, di ingaggio e sul mercato. Quanto accaduto nell'ultimo periodo, compreso lo scarso temperamento mostrato da gran parte del gruppo rossonero, però, potrebbe spingere il club a rivedere la propria posizione su Conte e aprire un canale visto che l’allenatore salentino, nel mirino del Napoli, è ancora libero.