Pagina 2 | MV Agusta F4 RC, la Superbike di Camier pronta per la strada

ROMA - La storia di MV Agusta inizia nel 1945 e da allora la Casa di Schiranna ha indissolubilmente legato il proprio nome alle corse. Ora MV è impegnata in Superbike con Leon Camier e proprio dall'esperienza maturata nel Mondiale nasce la nuova F4 RC, edizione limitata in soli 250 esemplari.

Colorazione e grafiche sono identiche a quelle del team ufficiale SuperBike, mentre il numero 37, presente sulla teballa, è un richiamo diretto ai titoli mondiali nel palmares MV. La F4 RC ricalca la base tecnica della F4 Reparto Corse, a partire dal 4 cilindri in linea Corsa Corta (alesaggio 79 mm - corsa 50,9 mm) capace della potenza massima di 205 cv (151 kW), che possono diventare 212 col kit dedicato.

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Il telaio è un traliccio in tubi d’acciaio CrMo con saldature TIG, chiuso nella parte centrale da leggere piastre in lega di alluminio, che fanno da punto di ancoraggio del monobraccio (l’altezza del pivot del forcellone posteriore è variabile). Per quanto riguarda le sospensioni, sono interamente marcate Öhlins: davanti lavora una forcella USD tipo NIX 30 con trattamento superficiale TiN che permette di regolare la risposta idraulica separatamente in compressione (stelo sinistro) e in estensione (stelo destro), oltre ovviamente al precarico della molla; dietro invece troviamo un mono TTX 36 con serbatoio piggyback, anch’esso completamente regolabile.

Per quanto riguarda la frenata, l’impianto Brembo propone due dischi da 320 mm di diametro con fascia frenante in acciaio e flangia in alluminio; il comando al manubrio aziona una pompa radiale mentre le pinze sono delle monoblocco GP a 4 pistoncini da 30 mm di diametro. Pinza a 4 pistoncini e disco in acciaio da 210 mm di diametro per il retrotreno.

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La piattaforma elettronica punta a rendere la F4 RC ugualmente efficace su strada e in pista. Amplissima è la possibilità di personalizzare i parametri di intervento per quanto riguarda la sensibilità del comando gas, la coppia massima, il freno motore, la risposta del motore e il limitatore di giri, col risultato di potersi “cucire” addosso la moto in ogni occasione, per una erogazione qusi “sartoriale”. La piattaforma inerziale dispone di un sensore d’assetto e di tre giroscopi, oltre ad altrettanti accelerometri. Di serie è presente anche il cambio elettronico EAS 2.0 (Electronically Assisted Shift), mentre l’ABS Bosch 9 Plus Race Mode, nella sua più recente evoluzione, oltre alle consuete funzionalità offre anche il sistema RLM (Rear Wheel Lift-Up Mitigation), che scongiura il sollevamento della ruota posteriore in staccata.

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Il telaio è un traliccio in tubi d’acciaio CrMo con saldature TIG, chiuso nella parte centrale da leggere piastre in lega di alluminio, che fanno da punto di ancoraggio del monobraccio (l’altezza del pivot del forcellone posteriore è variabile). Per quanto riguarda le sospensioni, sono interamente marcate Öhlins: davanti lavora una forcella USD tipo NIX 30 con trattamento superficiale TiN che permette di regolare la risposta idraulica separatamente in compressione (stelo sinistro) e in estensione (stelo destro), oltre ovviamente al precarico della molla; dietro invece troviamo un mono TTX 36 con serbatoio piggyback, anch’esso completamente regolabile.

Per quanto riguarda la frenata, l’impianto Brembo propone due dischi da 320 mm di diametro con fascia frenante in acciaio e flangia in alluminio; il comando al manubrio aziona una pompa radiale mentre le pinze sono delle monoblocco GP a 4 pistoncini da 30 mm di diametro. Pinza a 4 pistoncini e disco in acciaio da 210 mm di diametro per il retrotreno.

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