Samp senza pace: ricorso Vidal e minacce Ferrero

Mossa in tribunale della vecchia gestione, l’ex patron: «Non rivoglio il club ma datemi i soldi». Per Manfredi è solo un'opera di disturbo
Samp senza pace: ricorso Vidal e minacce Ferrero© www.imagephotoagency.it

Matteo Manfredi non sarebbe più di tanto sorpreso e - sotto sotto - si aspettava che la vecchia proprietà sarebbe tornata a battere cassa. Dalla Sampdoria traspare però una sostanziale serenità di fronte al ricorso semplificato al tribunale di Milano presentato da Gianluca Vidal, commercialista di Mestre nonché uomo di fiducia di Massimo Ferrero che ricopre ancora formalmente il ruolo di trustee del trust Rosan in cui era stato inserito il club blucerchiato come garanzia per i concordati di Eleven Finance e Farvem (i debiti extra calcio del Viperetta) al tribunale fallimentare di Roma. Un ricorso che sarà discusso il 28 maggio e in cui Vidal chiede di stabilire la nullità degli accordi privati dello scorso giugno tra la Sport Spettacolo Holding (controllante della Sampdoria nella gestione Ferrero) e le imprese riferite ai successivi azionisti Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani, ovvero Gestio Capital e Mer Group, che avevano portato alla nuova gestione societaria. Un ricorso che viene letto dall'attuale proprietà blucerchiata come una manovra di disturbo. Un ricorso in cui si parla addirittura di "collusivo concorso" da parte di Massimo Ienca, all'epoca amministratore unico di Sport Spettacolo e attuale segretario generale, che non avrebbe ricevuto (almeno secondo la posizione di Vidal) il benestare di Ferrero per l'intesa.

Le parole di Ferrero

Va però ricordato come fu lo stesso Ferrero - la sera del 30 maggio - dopo una drammatica assemblea degli azionisti in cui la Sampdoria si trovò davvero a un passo dal fallimento societario - a dire di «aver venduto la Sampdoria». Senza dimenticare che un precedente ricorso dello stesso Ferrero sul passaggio di proprietà era stato rigettato in estate dal tribunale di Genova. Ieri Ferrero - a Telenord - è voluto rientrare sulla scena: «Dissi di aver venduto per stanchezza, per le pressioni della piazza. Io non rivoglio la Sampdoria ma essere pagato perché sono stato raggirato. Il tribunale di Genova non poteva darmi ragione proprio qui, con la gente inferocita. Ora non ci sarà solo Milano ma anche il tribunale di Roma. Voglio essere pagato, poi sparisco. Anche se io sapevo fare calcio». Altra postilla, non di poco conto: senza quell'intervento di Manfredi e Radrizzani la Sampdoria a giugno sarebbe fallita, nessuno avrebbe pagato gli stipendi ai calciatori e la squadra non sarebbe stata in regola per iscriversi al campionato di B.

Sampdoria, i problemi di campo

Ora però la Sampdoria deve risolvere i suoi problemi in campo. Solo due punti di vantaggio sulla zona playout e alle porte la delicatissima gara di domenica a Cittadella: ieri Kasami ha lavorato sul campo e viaggia verso il recupero per la sfida del Tombolato dove Pirlo riavrà anche Benedetti. Per Esposito e Vieira recupero previsto i primi di febbraio. Più lunghi i tempi di rientro per Borini - che ora sta nuovamente lavorando a Liverpool ma che la prossima settimana sarà a Bogliasco - e soprattutto per Pedrola, che ha iniziato una settimana di lavoro specifico a Desenzano e che sarà tra sette giorni al Mugnaini. La Sampdoria spera comunque di riaverli tra gli effettivi a disposizione almeno per marzo. Fiducia a Pirlo in panchina nonostante le difficoltà, come successo già in altri momenti della stagione. Mercato abbastanza stagnante: dopo l’operazione Alvarez si aspettano alcune uscite (Verre, Barreca e La Gumina i principali candidati) per chiudere per un difensore, con Hajrizi del Lugano che resta tra gli obiettivi. Non si ferma la voglia di Samp tra i tifosi: già 950 biglietti venduti, in poche ore, per la gara di Cittadella.

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