Benevento, Inzaghi: "Il calcio non è solo la serie A"

Il tecnico dei giallorossi: "Noi disposti a ripartire anche se in caso di sospensione saremmo comunque in A"
Benevento, Inzaghi: "Il calcio non è solo la serie A"© LAPRESSE

BENEVENTO - "È chiaro che se ci sono le giuste condizioni si deve riprendere, ma il calcio non è solo la serie A: questo sport è formato da tutti coloro che ci lavorano e collaborano. Ci saranno tante società in Lega Pro e nei Dilettanti che scompariranno. Sembra che si voglia mettere la gente contro il calcio". Sono le parole del tecnico del Benevento, Filippo Inzaghi. La sua squadra ha dominato il campionato di B, per festeggiare la promozione attendeva solo il verdetto matematico, poi lo stop. Nel corso di una diretta andata in onda sul canale Instagram ufficiale di Ottochannel, il tecnico giallorosso in merito alla ripresa dei campionati, fermati dall'emergenza coronavirus, ha aggiunto: "Ci siamo quasi abituati a stare in casa dopo due mesi e non è facile. Speriamo che già dalla prossima settimana ci venga data la possibilità di allenarci in sicurezza. Rispettiamo ciò che ci dice il governo, ma non capiamo la motivazione che ci permette di correre nei parchi e non nel centro d'allenamento che risulta essere molto più sicuro. I calciatori non possono stare fermi per cosi tanto tempo. Siamo i primi a non voler rischiare, ma penso che si possa consentire di lavorare sul campo individualmente. Noi vogliamo giocare, ma se dovessero decidere di sospendere in maniera definitiva saremo ugualmente in serie A. Nessuno ha mai messo in discussione questo, siamo al di sopra di tutto". Inzaghi poi parla del feeling immediato con società e ambiente: "L'amicizia con Foggia mi ha spinto a venire a Benevento. Mi cercava da tempo, anche quando le cose per me non andavano nel verso giusto. Con Vigorito è scoccata subito la scintilla, è un intenditore che ti lascia lavorare senza interferire. Da lui si può solo imparare: spesso a cena parliamo di vita e in tal senso le sue parole nei miei riguardi mi hanno inorgoglito. Sono contento di avergli regalato questo campionato, purtroppo non sta finendo con la festa che voleva, ma nessuno potrà mai cancellare quanto fatto. Al di là di come sarà il futuro, quando si incontrano persone cosi poi si resterà amici per sempre. La squadra era reduce da una sconfitta nei play off bruciante, ma conoscevo la sua forza e l'esperienza mi faceva pensare che dovevo darle la mentalità giusta. Gradualmente siamo diventati la squadra dei record, alla vigilia nessuno avrebbe mai scommesso nel nostro superamento dei primati della Juventus. Il momento clou? Le gare con Cremonese ed Empoli dopo Pescara. Li abbiamo capito di essere forti".

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