Bellanova, Inter-Torino e il ritorno da leader

Il terzino torna sul campo della sua ex squadra, con cui ha giocato la Champions League, rinforzato da un anno con la maglia granata

Conosceva le sue qualità, e dopo un anno all’Inter frenato da abbondante e nobile concorrenza (su tutti Dumfries e Darmian), aspettava l’occasione giusta per liberare una corsa che con il passare dei mesi è diventata sempre più ragionata. Raoul Bellanova è arrivato al Torino mordendo il freno, con la voglia di emergere definitivamente compiendo il balzo dal nerazzurro all’azzurro. Via granata, scendendo lungo la fascia destra di una squadra allenata da Juric. Tecnico che ha avuto un ruolo non indifferente, nella maturazione dell’ex esterno dell’Inter. I due all’inizio si sono annusati finendo pure per abbaiarsi un po’: l’allenatore chiedeva certe cose, Bellanova pensava di poter aprire le sue qualità facendone altre. Poi hanno trovato una sintesi che ha premiato entrambi: il Toro ha prevalentemente provato ad affrontare il problema della sterilità offensiva con gli attacchi da destra del proprio stantuffo, a sua volta premiato da un modulo nel quale, dopo un periodo di ambientamento, ha potuto esprimersi al meglio. E così i granata stanno comunque provando ad allargare lo stretto pertugio che è unica via per l’Europa, mentre Bellanova il 24 marzo scorso ha visto premiati i suoi sforzi con i battesimo in azzurro (nel successo per 2-0 contro l’Ecuador).

Bellanova tra i migliori della stagione

Un approdo meritato, per un giocatore che nel Toro è sul podio per carisma, resa e applicazione. Gli altri due giocano rispettivamente pochi metri davanti a Milinkovic-Savic, e a pochi metri - o così dovrebbe essere - dal portiere avversario: i due in questione sono Buongiorno e Zapata. Il primo si è confermato dopo l’ottima stagione scorsa, quella in cui è divenuto un leader indiscusso, il secondo è un riferimento tecnico da una decina d’anni, e con Juric ha ritrovato la brillantezza che lo ha riportato in doppia cifra. Nella volata per inserirsi nel ristretto gruppo dei totem della rosa - formata dai vari Ricci, Ilic, Vlasic e Sanabria - si è inserito di prepotenza Bellanova allungando senza discussioni sulla concorrenza. Indubbiamente il suo è stato un acquisto azzeccato, da parte di Cairo e Vagnati. Che in estate hanno dovuto lottare proprio contro l’Inter, per rilevare dal Cagliari il cartellino dell’esterno. In definitiva, versando 8 milioni, la corsa è stata vinta dal Torino. Che così sta beneficiando della spinta di un giocatore che, per gamba, è forse il migliore tra gli italiani, ma che può e deve ulteriormente crescere sul piano tecnico e delle letture difensive. In entrambi gli aspetti ha già evidenziato una crescita, ma il percorso è ancora lungo. E passa anche dall’affrontare e superare esami come quelli di San Siro. Dove pochi mesi fa era una promettente riserva dell’Inter con un presente in Under 21, e dove ritorna dopo aver indossato la maglia azzurra perché tra le migliori espressioni del ruolo, in Italia (e tra i pochi reparti nei quali Spalletti ha un po’ di scelta ci sono gli esterni).

Bellanova sfida l'Inter

Oggi Bellanova se la vedrà con un’Inter magari leggermente intontita dalla festa scudetto, ma che avrà anche una gran voglia di celebrare al meglio il trofeo davanti alla propria tifoseria (il titolo è sempre stato assegnato a Milano, ma in un derby nel quale a giocare in casa erano i rossoneri). A fare visita a un’Inter che in Italia non ha avuto rivali - e questo dopo le tre reti dell’andata in favore della squadra di Simone Inzaghi - arriva il Toro. Ora i tre punti servono ai granata, per continuare una complicata rimonta al Napoli attualmente ottavo. Con la giusta discesa di Bellanova e un assist (sarebbe il suo 7°, in questa A) per uno Zapata che sappia essere puntuale sotto rete, il colpo a Juric potrà anche riuscire.

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