© Marco Canoniero
TORINO - Resta un Gallo, ma di cristallo. Uno “swarovski”, insomma. Innanzitutto per quanto è prezioso, nell’economia dei risultati che il Toro andrà a conseguire, da qui a fine campionato. Manca poco, al gong, ma gli appuntamenti ancora da onorare sono, a questo punto, i più importanti della stagione. A partire da quello di domenica: i granata ricevono il Milan che occupa il quarto posto, quello che dà l’accesso alla Champions League, partendo da un distacco iniziale di tre punti. Ergo, un successo consentirebbe di agganciare i rossoneri e vedere all’orizzonte la più nobile delle coppe. Un sogno, per un Toro che ha per obiettivo stagionale l’ingresso in Europa League.
E così l’incrocio contro il Milan diventa, questa volta sì, una finale lungo il cammino dei granata. Che al centro dell’attacco avranno Andrea Belotti, bomber principe di un reparto che rimane avaro di alternative. Iago Falque è alle prese con il recupero dallo stiramento del collaterale mediale del ginocchio sinistro, Zaza è squalificato e Millico riparte oggi con la Primavera dopo quasi due mesi di stop per infortunio. L’unico attaccante di ruolo disponibile è quindi Damascan, fin qui fermo alla presenza contro il Cagliari nellquale aveva destato una discreta impressione, all’esordio con la prima squadra. In panchina andrà poi Parigini, che però è un cambio per Berenguer o Baselli, quando quest’ultimo come di recente è utilizzato nella posizione “mista”: un po’ mezzala e un po’ trequartista.
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