Tacconi sferza Allegri e la Juve: "La guardo e poi mi viene da dormire"

L'ex portiere bianconero è stato premiato presso l’aula consiliare del Comune di Agropoli, dove è tornato a parlare dei difficili momenti vissuti dopo il malore

Stefano Tacconi è stato premiato nei giorni scorsi presso l’aula consiliare “A. Di Filippo” del Comune di Agropoli in occasione della terza edizione “Gli Eroi del Calcio”, con grandi e piccini attenti ad ascoltare gli aneddoti e le storie del grande portiere. L'ex calciatore della Juventus è tornato a parlare dei momenti difficili vissuti dopo l'improvviso malore che lo ha colpito nell'aprile del 2022. "Sono felice di questo riconoscimento, vuol dire che ho seminato bene", ha commentato l'ex giocatore. Poi ha aggiunto: "Ho avuto la possibilità di calcare tutti gli stadi del mondo e di vincere tutto. Penso che sono stato fortunato nella mia vita su determinate cose, ma allo stesso tempo penso che è stato fortunato anche chi mi ha comprato".

Stefano Tacconi, gli inizi e il coma

Ricordando il suo percorso calcistico l'ex portiere della Juventus ha ricordato le sue prime stagioni in Serie A: "L’Avellino è stato importante per la mia carriera. Bisognava sempre soffrire fino alla fine per raggiungere la salvezza e questo ha contribuito a formare ancora di più il mio carattere". Quello stesso carattere che "mi ha aiutato molto e oggi posso dire che ne sto uscendo bene. Penso che qualcuno mi abbia preso per i capelli e salvato. Il coma? Dicono che vedi qualcosa, io invece non ho visto nulla, se non la faccia di mia moglie quando mi sono risvegliato, ed è stato un momento bellissimo". L'ex portiere della Juventus e della Nazionale azzurra di recente è stato ospite di "Verissimo" dove ha confessato"Pensavo di essere immortale. Invece dietro l'angolo c'è sempre qualcosa di inaspettato. È capitato a me. Per fortuna, in macchina con me c'era mio figlio Andrea". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tacconi, il calcio e la Juventus

Ad Agropoli l'ex portiere ha poi parlato delle sue nuove abitudini: "Non mi fanno toccare il vino e non mi fanno fumare. Se ci provo mi danno delle sberle e io gli dico di stare attenti alle vene della mia testa". Poi è tornato a parlare del calcio di oggi"Non mi piace. Noi, quelli della mia epoca, siamo stati i veri ambasciatori. I calciatori attuali devono ancora dimostrare qualcosa di positivo. E poi troppa tecnologia…".

Poco entusiasmo anche per la sua Juve: "Mi annoia. Al pomeriggio mi viene la voglia di vedere le sue partite poi alla sera però tra il primo ed il secondo tempo prendo sonno". Poi Tacconi entra un po' più nel merito. Le difficoltà della seconda parte di stagione e, soprattutto, un giudizio sulla porta bianconera: "Questa Juve deve avere più personalità, i suoi giocatori devono avere più personalità. Una volta giocavamo noi, l’allenatore non contava niente. Szczesny mi piace, è buono. Non dà grandi preoccupazioni. Se lo tenessero caro". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Tacconi è stato premiato nei giorni scorsi presso l’aula consiliare “A. Di Filippo” del Comune di Agropoli in occasione della terza edizione “Gli Eroi del Calcio”, con grandi e piccini attenti ad ascoltare gli aneddoti e le storie del grande portiere. L'ex calciatore della Juventus è tornato a parlare dei momenti difficili vissuti dopo l'improvviso malore che lo ha colpito nell'aprile del 2022. "Sono felice di questo riconoscimento, vuol dire che ho seminato bene", ha commentato l'ex giocatore. Poi ha aggiunto: "Ho avuto la possibilità di calcare tutti gli stadi del mondo e di vincere tutto. Penso che sono stato fortunato nella mia vita su determinate cose, ma allo stesso tempo penso che è stato fortunato anche chi mi ha comprato".

Stefano Tacconi, gli inizi e il coma

Ricordando il suo percorso calcistico l'ex portiere della Juventus ha ricordato le sue prime stagioni in Serie A: "L’Avellino è stato importante per la mia carriera. Bisognava sempre soffrire fino alla fine per raggiungere la salvezza e questo ha contribuito a formare ancora di più il mio carattere". Quello stesso carattere che "mi ha aiutato molto e oggi posso dire che ne sto uscendo bene. Penso che qualcuno mi abbia preso per i capelli e salvato. Il coma? Dicono che vedi qualcosa, io invece non ho visto nulla, se non la faccia di mia moglie quando mi sono risvegliato, ed è stato un momento bellissimo". L'ex portiere della Juventus e della Nazionale azzurra di recente è stato ospite di "Verissimo" dove ha confessato"Pensavo di essere immortale. Invece dietro l'angolo c'è sempre qualcosa di inaspettato. È capitato a me. Per fortuna, in macchina con me c'era mio figlio Andrea". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Tacconi sferza Allegri e la Juve: "La guardo e poi mi viene da dormire"
2
Tacconi, il calcio e la Juventus