Allegri, stoccata a Bonucci e lodi a Giuntoli: la frase chiave sulla Juve

Il tecnico bianconero post Monza ha elogiato la società per come si è mossa: “Eravamo un gruppo, ora siamo una squadra”

Vietato montarsi la testa, imperativo rimanere con i piedi per terra. La Juve grazie al successo di venerdì contro il Monza, nono risultato utile consecutivo, si è portata da sola in vetta alla classifica e assisterà da spettatore - insieme a Galliani, come aveva sorriso post Monza - più che interessato al big match del Maradona tra Napoli e Inter in programma alle 20.45. I bianconeri hanno mostrato fin qui una grande compattezza e su una difesa rocciosa - la seconda meno battuta di tutto il campionato (9 reti subite) dietro solo ai nerazzurri (7) - hanno costruito i propri successi. 

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Allegri e la frase dopo Monza-Juve

Nel post partita dell'U-Power Stadium, Massimiliano Allegri ha riportato indietro il nastro e si è voluto complimentare con la dirigenza per il lavoro svolto in sede di calciomercato: "Abbiamo preso solo Weah e Cambiaso, che era già nostro, però abbiamo fatto delle valutazioni sui giocatori che dovevano uscire. Su questo si è formato un gruppo che ora è diventato una squadra".

Dichiarazioni che sottolineano la soddisfazione del tecnico per aver salutato alcuni elementi con i quali c’era frizione. Come Bonucci ma anche come l'ultima versione di Cuadrado, il primo andato all'Union Berlino e l'altro arruolato da Marotta a parametro zero, oltre ai due argentini, Di Maria e Paredes, nell’anno del Mondiale vinto in Qatar. Ma anche come sono stati sistemati Zakaria e Arthur: il primo acquistato dal Monaco per 20 milioni di euro, il brasiliano girato in prestito alla Fiorentina dopo l'esperienza sfortunata con il Liverpool (un brutto infortunio lo ha tenuto ai box per quattro mesi).

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Rovella sacrificato, Soulé e Barrenechea nel futuro

Diverso il discorso per Rovella, sacrificato sull’altare del bilancio e dei troppi centrocampisti e finito in prestito con obbligo di riscatto (17 milioni di euro) alla Lazio, ma anche per Soulé e Barrenechea. I due campioncini, infatti, rappresentato il fiore all'occhiello del progetto Next Gen e il futuro di una società che mai come prima punta sulla linea verde.

I due argentini stanno facendo le fortune del Frosinone di Eusebio Di Francesco ma potrebbero presto tornare alla Continassa e giocare un ruolo da protagonisti nella Juve che verrà: quella che da gruppo si è trasformata in una squadra. Ad attenderli ci sono già Huijsen e Yildiz, ufficialmente da quest'anno in prima squadra.

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