Pogba a muso duro: Juve, si rimangeranno le critiche. Pirlo e Evra leader

Le parole del centrocampista francese della Juventus: "Non mi arrenderò mai"
Pogba a muso duro: Juve, si rimangeranno le critiche. Pirlo e Evra leader

"Voglio fargli rimangiare le loro parole e dimostrare che non sono debole. Possono parlare male di me, ma io non mi arrenderò mai". Lo ha dichiarato Paul Pogba, centrocampista della Juventus che ha voglia di riscatto dopo una stagione caratterizzata da infortuni e critiche. 

Pogba, in un'intervista rilasciata ai microfoni di Al Jazeera, tornando sulla vecchia vicenda dell'estorsione (denunciò alcune estorsioni da parte del fratello Mathias e altri amici), ha svelato anche che ha pensato di smettere con il calcio giocato: "Il denaro cambia le persone e può distruggere una famiglia, può creare una guerra. A volte, quand'ero da solo, pensavo ‘Non voglio più avere soldi, non voglio più giocare a calcio. Voglio solo stare con persone normali, così mi ameranno per quello che sono, non per la fama, non per i soldi.’ A volte è dura".

Juve, senti Pogba: "Tanta fame, come a vent'anni"

"Ho molta più esperienza, conosco di più il mio corpo e so cosa voglio. E ho tanta voglia di giocare, tanta fame, come a vent'anni. Il calcio è molto bello, ma è crudele. Le persone possono dimenticare. Puoi fare qualcosa di grandioso: il giorno dopo non sarai nessuno" ha aggiunto Pogba. Poi, sui disodini in Francia: "Non voglio vedere tutte quelle persone che rompono le auto, i negozi e cose del genere dei vicini. Questo non aiuta. Ciò che aiuterebbe è la giustizia. Non credo che sia permesso sparare a qualcuno che è disarmato, sparargli al cuore perché non ha la patente ed è scappato…E il poliziotto è stato licenziato e basta? Questo non è giusto”. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Pogba sul razzismo: "Non mollerò mai"

Parlando del problema del razzismo, il centrocampista della Juve ha spiegato: "Le tante critiche che ricevo mi rendono più forte. Non è possibile che sei francese solo se le cose vanno bene e se le cose vanno male si guarda al colore della pelle. Io sono nato in Francia. Il razzismo nella nazionale francese non c'è, siamo i migliori e meritiamo di esserci, è una famiglia. Mio padre mi ha insegnato che dovevo lavorare il doppio di un bianco per riuscire a giocare. Dovevo essere il doppio più bravo. Non è giusto. Chi è migliore deve giocare. Ma non succede nella realtà, quello che posso fare è cercare di chiudere la bocca ai critici, far rimangiar loro le parole, io non mollerò mai".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Pogba e il rapporto con il 'potere': Pirlo ed Evra...

Poi, parlando di José Mourinho e Emmanuel Macron, arriva una domanda sul rapporto di Pogba con il 'potere': "Penso siano diversi tipi di leadership. Aggiungerei Zlatan, Zlatan è un leader duro, con me lo è sempre stato: "Ehi, hai giocato male ieri, vai in palestra, allenati, dai di più". È sempre guidato dalla volontà di vincere. E a me piace! Piace questo modo di essere, con Ibra devi essere così, forte mentalmente, è un tipo alla Michael Jordan. E aggiungerei Patrice Evra, è stato un leader in nazionale, col Manchester, un leader totalmente differente, un leader più gentile. E ci sono leader che non parlano, Pirlo era un leader sul campo, senza parlare tanto, sul campo la sua fiducia, la sua serenità...un tipo differente di leader" ha dichiarato il francese.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Le parole di Pogba ad Al Jazeera

Pogba ha poi dichiarato: "Non so se sono un leader, penso che le persone possono dirlo, non me stesso. Io so che farei qualsiasi cosa per vincere, dare tutto, e faccio in modo che tutti quelli che mi sono attorno pensino la stessa cosa. Soddisfatto? Mai soddisfatto nella vita, voglio sempre di più. Sono felice, certo, ma non sono soddisfatto, siamo affamati. Guarda Cristiano Ronaldo, guarda Messi: hanno sempre desiderio di provare qualcosa di più, dopo tutto quello che sono riusciti a raggiungere. Il calcio è così, è crudo, duro: puoi vincere qualcosa di grande, il giorno dopo non esisti più. Oggi vinci la Coppa del Mondo, domani Pogba non esiste più. Infortunato, giocatore finito, devi mostrare continuamente quanto vali".

Pogba e l'esempio di Dele Alli

"Questo è un meccanismo pericoloso: guarda Dele Alli, guarda come è stato distrutto dai media. Nessuno che si fosse chiesto cosa gli stesse succedendo, non l'ho sentito o letto da nessuna parte in questi anni. Noi siamo calciatori, siamo pronti a dare il meglio sul campo, siamo costruiti per essere calciatori, non per affrontare tutto questo criticismo. Siamo dentro a un sistema, capisco, ma è davvero troppo da reggere e molti ne diventano vittime" ha spiegato Pogba. 

 

 

 

 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

"Voglio fargli rimangiare le loro parole e dimostrare che non sono debole. Possono parlare male di me, ma io non mi arrenderò mai". Lo ha dichiarato Paul Pogba, centrocampista della Juventus che ha voglia di riscatto dopo una stagione caratterizzata da infortuni e critiche. 

Pogba, in un'intervista rilasciata ai microfoni di Al Jazeera, tornando sulla vecchia vicenda dell'estorsione (denunciò alcune estorsioni da parte del fratello Mathias e altri amici), ha svelato anche che ha pensato di smettere con il calcio giocato: "Il denaro cambia le persone e può distruggere una famiglia, può creare una guerra. A volte, quand'ero da solo, pensavo ‘Non voglio più avere soldi, non voglio più giocare a calcio. Voglio solo stare con persone normali, così mi ameranno per quello che sono, non per la fama, non per i soldi.’ A volte è dura".

Juve, senti Pogba: "Tanta fame, come a vent'anni"

"Ho molta più esperienza, conosco di più il mio corpo e so cosa voglio. E ho tanta voglia di giocare, tanta fame, come a vent'anni. Il calcio è molto bello, ma è crudele. Le persone possono dimenticare. Puoi fare qualcosa di grandioso: il giorno dopo non sarai nessuno" ha aggiunto Pogba. Poi, sui disodini in Francia: "Non voglio vedere tutte quelle persone che rompono le auto, i negozi e cose del genere dei vicini. Questo non aiuta. Ciò che aiuterebbe è la giustizia. Non credo che sia permesso sparare a qualcuno che è disarmato, sparargli al cuore perché non ha la patente ed è scappato…E il poliziotto è stato licenziato e basta? Questo non è giusto”. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video