Pagina 3 | La Juve, i 100 anni con gli Agnelli e il futuro: cosa vogliono i tifosi

Cento anni e dunque? I tifosi della Juventus celebrano e domandano, perché le due cose vanno sempre insieme: un anniversario è occasione di bilanci e progetti. E i cento anni di proprietà della Juventus da parte della famiglia Agnelli arrivano in un momento con più domande che celebrazioni.

C’è un sacrosanto orgoglio per quello che è stato l’ultimo secolo bianconero in termini di gloria e costruzione di un vero e proprio mito sportivo. E restano sospesi molti interrogativi sul futuro così come le risposte che si augura di ricevere la gente bianconera.

Juve, i valori condivisi

I tifosi della Juventus del 2023 hanno più correnti della DC del 1983, ma ci sono un pacchetto di valori e punti di vista che tengono unita una larga maggioranza e, nel giorno in cui si celebra la nomina del primo Agnelli presidente del club, può essere utile riassumerli. Da parte del popolo juventino, c’è una generale consapevolezza delle circostanze economiche in cui naviga la società, privata degli introiti della Champions League e provata da una serie di investimenti non tutti rivelatisi azzeccati. E piace l’idea di rifondare la squadra partendo da giovani juventini (di maglia e di cuore) della Next Gen e da talenti meno noti, ma dal grande potenziale. È un progetto rinfrescante e dallo spirito molto juventino, ma deve essere portato avanti coerentemente.

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Nuova Juve, il mercato e i costi

Di ripartire da un mercato intelligente e dalla seconda squadra si sente parlare da due stagioni, ma nell’ultima estate sono comunque arrivati Di Maria, Paredes e Pogba, tre giocatori che hanno aperto le loro piccole voragini nel bilancio senza aggiungere molto sotto il profilo tecnico. Oggi, sul mercato bianconero, incombe Romelu Lukaku: un grande campione (come lo sono, senza dubbio, Di Maria e Pogba), ma con una storia infortunistica da valutare con attenzione, un’età che non consente di rivedere un euro dall’investimento, un ingaggio pesantissimo, nessuno spirito di appartenenza e, anzi, un’inquietante tendenza a cambiare idea.

Lukaku e il futuro della Juve

L’operazione Lukaku, allo stato attuale delle cose, costerebbe alla Juventus quasi cento milioni in tre anni, mettendo a disposizione di Allegri un bomber pronto all’uso (ma quanto uso?) senza creare valore per la società. L’operazione Osimhen è costata al Napoli la stessa cifra in cinque anni, mettendo a disposizione di Spalletti il bomber dello scudetto e creando un valore di oltre cento milioni per la società. Nella differenza fra Lukaku e Osimhen i tifosi possono sbirciare il futuro, intravedere un ciclo, trovare di nuovo un punto su cui appoggiare l’ottimismo e non aggrapparsi alla scommessa che il campione di turno azzecchi la stagione.

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I tifosi vogliono una Juve più difesa

Centenari sì, vecchi no: potrebbe essere l’ideale e brutale slogan di questa istanza del popolo bianconero. E attendendo che la squadra si costruisca, che Massimiliano Allegri la faccia funzionare meglio degli ultimi due anni e che meno sfortuna colpisca la stagione, la gente della Juventus vorrebbe essere difesa di più. Sì, è una richiesta strana, ma per certi versi comprensibile: il tifoso juventino sente la mancanza, nei momenti di tempesta, di qualcuno che si schieri con maggiore vigore nella difesa mediatica del club che loro amano e che finisce per essere continuo oggetto di attacchi, talvolta, un po’ deliberati. La stagione di lotta con la giustizia sportiva ha evidenziato problemi di malagestione del club e una clamorosa disparità di trattamento che il club ha dovuto subire. Finito il momento, sacrosanto, della patteggiante realpolitik, se nel post-it affisso in bella vista negli uffici della nuova dirigenza bianconera ci dovrebbe essere scritto: «Ricordiamoci che siamo la Juventus e che meritiamo rispetto». Nel centesimo natale della proprietà Agnelli, questa è la letterina dei tifosi bianconeri alla famiglia, la lista dei desideri per inaugurare il nuovo secolo juventino che parte negli uffici della Continassa e sui campi di Los Angeles, dove la squadra prepara la nuova stagione. Il cuore a Torino, il resto in giro per il mondo, come sarebbe piaciuto un sacco all’Avvocato, l’arcijuventino, e ad Andrea, l’uomo dei nove scudetti.

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I tifosi vogliono una Juve più difesa

Centenari sì, vecchi no: potrebbe essere l’ideale e brutale slogan di questa istanza del popolo bianconero. E attendendo che la squadra si costruisca, che Massimiliano Allegri la faccia funzionare meglio degli ultimi due anni e che meno sfortuna colpisca la stagione, la gente della Juventus vorrebbe essere difesa di più. Sì, è una richiesta strana, ma per certi versi comprensibile: il tifoso juventino sente la mancanza, nei momenti di tempesta, di qualcuno che si schieri con maggiore vigore nella difesa mediatica del club che loro amano e che finisce per essere continuo oggetto di attacchi, talvolta, un po’ deliberati. La stagione di lotta con la giustizia sportiva ha evidenziato problemi di malagestione del club e una clamorosa disparità di trattamento che il club ha dovuto subire. Finito il momento, sacrosanto, della patteggiante realpolitik, se nel post-it affisso in bella vista negli uffici della nuova dirigenza bianconera ci dovrebbe essere scritto: «Ricordiamoci che siamo la Juventus e che meritiamo rispetto». Nel centesimo natale della proprietà Agnelli, questa è la letterina dei tifosi bianconeri alla famiglia, la lista dei desideri per inaugurare il nuovo secolo juventino che parte negli uffici della Continassa e sui campi di Los Angeles, dove la squadra prepara la nuova stagione. Il cuore a Torino, il resto in giro per il mondo, come sarebbe piaciuto un sacco all’Avvocato, l’arcijuventino, e ad Andrea, l’uomo dei nove scudetti.

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