Juventus, la precisazione ufficiale del fondo inglese: "Impossibile fare commenti ora"

Le dichiarazioni di Lindsell Train, secondo azionista del club bianconero dopo Exor: "La situazione è in evoluzione, fitti confronti con i manager"
Juventus, la precisazione ufficiale del fondo inglese: "Impossibile fare commenti ora"© Marco Canoniero

TORINO - La Juventus si muove per controbattere l’attacco della Procura della Repubblica e i suoi legali stanno approntando, anche nei dettagli, quella che sarà la linea difensiva da tenere già nella prima udienza dal Giudice dell’udienza preliminare, attesa per febbraio: l’introduzione dal primo gennaio della riforma Cartabia che modificherà anche il perimetro d’azione del Gup stesso, ha fatto sì che la maggior parte delle udienze fissate a dicembre in tutta Italia siano slittate su richiesta delle parti. Sul fronte societario il prossimo presidente, Gianluca Ferrero, sta allestendo la squadra che lo affiancherà nel nuovo consiglio d’amministrazione la cui nomina è stata calendarizzata per il 18 gennaio dopo che il 27 dicembre l’assemblea dei soci sarà chiamata ad approvare il bilancio che più volte è stato ridefinito per via delle osservazioni avanzate dalla Consob e dalla Procura stessa. 

Il commento di Lindsell Train

Intanto, mentre la Juventus ovviamente evita di rilasciare qualsiasi commento sul tema, si è esposto Lindsell Train, ovvero il fondo inglese che risulta essere il secondo socio della Juventus dopo Exor, con una quota dell’11,9% del club bianconero. E così, a proposito della società bianconera, Lindsell Train sottolinea che «l’intero consiglio di amministrazione si è dimesso in risposta all’indagine in corso da parte della Consob e della Procura di Torino su presunte irregolarità contabili. È troppo presto per commentare i procedimenti poiché la situazione è ancora in evoluzione, ma continuiamo a confrontarci con la dirigenza del club».  Dirigenza che attende di conoscere come deciderà di muoversi la Procura federale dopo che ha acquisito gli atti da parte della giustizia ordinaria. Avvenuta la ricezione degli atti, gli inquirenti federali devono leggere le carte e quindi (entro trenta giorni) decidere se rinviare a giudizio la Juventus per potenziali reati legati alle plusvalenze e la manovra stipendi nel suo complesso oppure archiviare. Sulle plusvalenze la Juventus insieme ad altri 10 club con 59 dirigenti è già stata assolta in due gradi di giudizio dalla giustizia sportiva lo scorso anno, per cui il procuratore Chinè potrà nuovamente rinviare a giudizio la Juventus solo nel caso in cui emergessero sempre sulle plusvalenze fatti assolutamente nuovi e rilevanti. Intanto i trenta giorni scadranno a cavallo del Natale per cui prosegue il dicembre di passione per il mondo bianconero.  

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