TORINO- Giorni di riflessioni per la Procura di Torino che indaga sulla Juventus e per i legali del club in attesa di conoscere i prossimi snodi. Innanzitutto cosa deciderà entro il 18 dicembre la Procura generale della Cassazione a proposito dell’istanza avanzata dalla società torinese sulla competenza territoriale. La Juventus ha chiesto di essere giudicata dal tribunale di Milano e in subordine di Roma in quanto i reati contestati riferiti al bilancio e alla comunicazione dello stesso non sarebbe avvenuti sotto la Mole bensì nel capoluogo lombardo dove il sistema informatico ha diramato agli azionisti le informazioni utilizzando il data center che fisicamente si trova collocato nella Capitale.
La richiesta del cambio di sede
Chiaro che un cambio di sede del potenziale prossimo processo farebbe slittare i tempi, in quanto tutte le carte degli inquirenti dovrebbero essere girati a un pool di pm milanesi che, va ricordato, a differenza di quelli torinesi, non hanno svolto e condotto l’inchiesta e quindi potrebbero comprensibilmente vivere in maniera differente la tesi dell’accusa. Ormai manca poco alla decisione della Procura generale della Cassazione che in teoria potrebbe anche esprimersi in maniera neutra, rimandando di fatto la palla nel campo del Gup, ovvero il Giudice dell’udienza preliminare che vedrà le parti per la prima volta verosimilmente verso fine febbraio. Scontato che la Juve, qualora tra una settimana non riuscisse a ottenere lo spostamento del processo, presenterà una istanza bis al Gup.