Pirlo: "La Juve ha ancora fame. Dzeko? Poteva essere nostro, sarà un pericolo"

La conferenza stampa del tecnico bianconero alla vigilia della sfida contro la Roma
Pirlo: "La Juve ha ancora fame. Dzeko? Poteva essere nostro, sarà un pericolo"© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Andrea Pirlo e la vigilia di Roma-Juventus: ecco come il tecnico bianconero vive le ore che precedono una sfida già importante anche se siamo solo alla seconda giornata di campionato. «Fortunatamente abbiamo fatto una bella settimana di allenamenti, meglio di quella passata perché stiamo aumentando i carichi di lavoro e i ragazzi hanno risposto bene. Ci siamo solo addentrati nella parte tecnica, il resto (caso Perugia incluso, ndr) non ci ha toccato minimamente».

DA CALCIATORE AD ALLENATORE - «E' tutto diverso rispetto a quando giocavo: prima potevo incidere da solo in campo sapendo quello che potevo e dovevo fare, ora dipendo dai ragazzi, certo, con le mie indicazioni ma in campo vanno loro. Le motivazioni sono completamente differenti».

TUTTI GLI ATTACCANTI IN CAMPO - «Stavamo aspettando il centravanti ed è arrivato due giorni fa. Abbiamo avuto ancora poco tempo per poter lavorare insieme, ma di sicuro nella mia testa è da un po' che cerco di capire come mettere i giocatori nelle migliori condizioni per rendere al massimo. Ci sarà tempo per lavorare quando tutti saranno al top, a quel punto cercheremo di mettere tutto in atto».

DYBALA - «Abbiamo lavorato insieme questa settimana, il suo è stato un rientro graduale visto che un po' ha fatto lavoro individuale, mentre questa settimana si è allenato con noi. Vediamo oggi come sta, ha fatto un carico di lavoro pesante dopo quasi due mesi inattività, decideremo nel pomeriggio se lasciarlo qui o portarlo con noi a Roma».

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FORMAZIONE - «Fare turnover dopo una solo giornata? Credo che sia un po' dura da attuare, metterò in campo la squadra che ho visto meglio in questa settimana, guardando alle nostre esigenze tattiche e a come gioca la Roma. Non sarà turnover, ma si tratterà di scegliere i giocatori migliori per affrontare la Roma».

PIRLO E LA ROMA - «Se in questi giorni ho pensato che nel mio libro è scritto che la Roma mi voleva quando giocavo? No, non ci ho pensato, me lo fate ricordare voi adesso. C'era stato un interessamento all'epoca, ma è finita lì».

PERCHE' MORATA - «E' un giocatore che conosciamo da tempo, ho avuto anche la fortuna di giocarci insieme nel mio ultimo anno qui a Torino. E' un calciatore importante, lo cercavamo per le sue caratteristiche, perché attacca bene la profondità, può fare reparto da solo, si muove molto per giocare con gli altri giocatori d'attacco. Non è stata una terza scelta come ho letto, ma una delle nostre priorità, perché lo conoscevamo, a livello tecnico e tattico era proprio il giocatore che stavamo cercando».

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PELLEGRINI E DE SCIGLIO - «Con Pellegrini abbiamo parlato e ci è risultato più giusto mandarlo a giocare un altro anno, anche in vista dell'Europeo. Qui magari non sarebbe stato impiegato per quanto avrebbe meritato. De Sciglio è a disposizione, come lo era la settimana scorsa».

DUELLO JUVE-INTER - «Si parte tutti da zero, si sono rinforzate tutte le avversarie: non solo l'Inter, anche il Napoli, il Milan, la Roma, la Lazio. Sarà un campionato avvincente, la Juve riparte da nove scudetti di fila, ma quando si ricomincia nessuno è avvantaggiato rispetto agli altri. E bisognerà lottare dalla prima all'ultima giornata per essere i migliori».

MERCATO, KHEDIRA E LE USCITE - «Non mi aspetto niente per ora, il mercato è aperto, valuteremo se ci saranno delle opportunità nei prossimi giorni. Con Khedira abbiamo parlato, stiamo valutando quale possa essere la soluzione migliore da prendere in considerazione, valuteremo nei prossimi giorni. Stiamo parlando con lui, speriamo di trovare la soluzione giusta per entrambi».

LA FORZA DELLA JUVE - «Mi tranquillizza la voglia dei ragazzi di rimettersi in gioco. Nonostante abbiano vinto nove campionati di seguito, hanno ancora voglia e fame di vincere. Mi fa stare tranquillo il fatto che abbiamo cambiato modo di lavorare, aumentando i carichi di lavoro, ma vedo che c'è grande entusiasmo e voglia di migliorare. Quando è così le cose in futuro possono venire bene, è importante che ci sia sempre la voglia di allenarsi e migliorare. Il campionato italiano è complicato, se non sei al 100% fisicamente e mentalmente fai fatica contro tutti».

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ARTHUR - «E' stata una buona settimana, anche lui viene da qualche mese di inattività, visto che a Barcellona nell'ultimo periodo non aveva giocato. E' arrivato in un campionato nuovo, in una squadra diversa, ha bisogno di un po' di ambientamento a livello sia tattico sia soprattutto fisico. E' a disposizione, vedremo se domani o nelle prossime giornate potrà essere schierato».

DOUGLAS COSTA E BERNARDESCHI - «Sono due giocatori d'attacco, possono giocare su entrambe le fasce, però da attaccanti. Bernardeschi magari ha più caratteristiche tali da essere un giocatore a tutta fascia, Douglas Costa è più un attaccante esterno. Bernardeschi non lo vedo trequartista, ho già parlato con il ragazzo e lui era d'accordo con me. E' un calciatore di grande forza e fisicità, è lì che dovrà dare il meglio. Il nostro modello di gioco? Non cambierà in base agli avversari, cambieranno solo gli interpreti».

DZEKO - «Lo vedo come un pericolo, è un grande giocatore che abbiamo ammirato in tutti questi anni. Poteva essere l'attaccante della Juventus, ma le trattative non sono andate a buon fine. Resta un grandissimo giocatore, che stimiamo e che purtroppo domani sarà un nostro avversario».
 

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TORINO - Andrea Pirlo e la vigilia di Roma-Juventus: ecco come il tecnico bianconero vive le ore che precedono una sfida già importante anche se siamo solo alla seconda giornata di campionato. «Fortunatamente abbiamo fatto una bella settimana di allenamenti, meglio di quella passata perché stiamo aumentando i carichi di lavoro e i ragazzi hanno risposto bene. Ci siamo solo addentrati nella parte tecnica, il resto (caso Perugia incluso, ndr) non ci ha toccato minimamente».

DA CALCIATORE AD ALLENATORE - «E' tutto diverso rispetto a quando giocavo: prima potevo incidere da solo in campo sapendo quello che potevo e dovevo fare, ora dipendo dai ragazzi, certo, con le mie indicazioni ma in campo vanno loro. Le motivazioni sono completamente differenti».

TUTTI GLI ATTACCANTI IN CAMPO - «Stavamo aspettando il centravanti ed è arrivato due giorni fa. Abbiamo avuto ancora poco tempo per poter lavorare insieme, ma di sicuro nella mia testa è da un po' che cerco di capire come mettere i giocatori nelle migliori condizioni per rendere al massimo. Ci sarà tempo per lavorare quando tutti saranno al top, a quel punto cercheremo di mettere tutto in atto».

DYBALA - «Abbiamo lavorato insieme questa settimana, il suo è stato un rientro graduale visto che un po' ha fatto lavoro individuale, mentre questa settimana si è allenato con noi. Vediamo oggi come sta, ha fatto un carico di lavoro pesante dopo quasi due mesi inattività, decideremo nel pomeriggio se lasciarlo qui o portarlo con noi a Roma».

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