Juventus e caso Suarez, dopo Paratici, Cherubini: ecco cosa ha fatto

Iscriviti gratuitamente alla newsletter di Tuttosport per non perdere i prossimi contenuti esclusivi. Ecco l'approfondimento di oggi
Juventus e caso Suarez, dopo Paratici, Cherubini: ecco cosa ha fatto

Care amiche e cari amici di Tuttosport,
Dicono che faranno in fretta, che tutto sarà chiaro nel giro di una settimana o due e sarebbe una bella cosa, perché l'inchiesta sul caso Suarez, purtroppo diventata un evento mediatico, è comunque meglio che rimanga una mini breve di Netflix piuttosto che un "Posto al sole". Il discorso è sempre quello: ci troviamo a raccontare dei fatti che emergono goccia a goccia, sia ha un quadro parziale sul quale comunque c'è chi esprime giudizi che, uniti a un certo sensazionalismo, mettono in piedi un tritacarne sinceramente evitabile. Oggi è il giorno del dirigente juventino, Federico Cherubini, il cui nome è "spuntato" nell'indagine. E sarà il giorno di Luigi Chiappero e Maria Turco, i legali a cui solitamente si appoggia la Juventus e che sono stati chiamati a deporre presso la Procura di Perugia.

Chi è Cherubini? Il braccio destro di Fabio Paratici, prima dirigente del settore giovanile, poi salito nell'organigramma juventino dopo l'uscita di Beppe Marotta, anche grazie alle spiccate capacità gestionali e la solida esperienza calcistica. Nella campagna acquista lavora al fianco di Paratici e il suo ingresso nella vicenda Suarez è legato al suo luogo di nascita. Orgoglioso cittadino di Foligno, Cherubini è umbro e, quando, può trascorre ancora il suo tempo in quelle (meravigliose) zone. E' amico di Maurizio Oliviero, il rettore dell'Università Statale di Perugia, uno dei due atenei della città. Quindi, quando il consolato italiano di Barcellona dice all'entourage di Luis Suarez che l'esame per ottenere la certificazione di conoscenza dell'italiano B1 (indispensabile per ottenere la nazionalità) si può sostenere alle università di Perugia, Siena e Roma, Cherubini pensa di telefonare al suo amico Oliviero per chiedere informazioni. Si tratta di una telefonata non intercettata, perché Oliviero non è sotto indagine, ma è lo stesso Oliviero a ricostruirla per Tuttosport ed è pronto a ripetere le stesse cose ai magistrati.

«(Cherubini) Mi chiede se alla Statale c’è la possibilità di sostenere l’esame per la certificazione di conoscenza della lingua italiana: ha bisogno di questa informazione su richiesta dell’entourage di un giocatore. Io gli rispondo che si è confuso, che non è la Statale ad avere questi corsi, ma che posso metterlo in contatto con l’altra Università di Perugia. Chiamo la rettrice e poi Olivieri (direttore generale dell’Università per Stranieri, ndr), che conosco da anni, al quale dico che è una buona occasione per dare lustro alla città. E li metto in contatto».

Da lì in poi i contatti con l'Università per Stranieri di Perugia vengono tenuti per lo più dallo studio legale Chiusano e, in particolare, da Maria Turco che ha già ricostruito in modo dettagliato come abbia svolto un lavoro di tramite per l'entourage di Suarez e non abbia mai chiesto trattamenti di favore (anzi specifica di aver chiesto l'esatto contrario in una telefonata che dovrebbe esistere negli atti, ma la cui trascrizione non è stata ancora diffusa). Cherubini richiamerà l'amico Oliviero dopo l'esame per ringraziarlo di avergli passato i contatti dell'altra Università e, visto che si trova con Paratici, mette il cellulare in vivavoce e Paratici ringrazia Oliviero. «Lo scambio è durato esattamente sei secondi», ricostruisce lo stesso Oliviero: «Sei secondi di cortesia e formalità». 

Non è dato sapere se Cherubini abbia contattato i vertici o i professori dell'università di Perugia per esercitare pressioni di qualsiasi tipo. Dalla Juventus lo escludono, così come lo escludono i legali che difendono la rettrice della stessa università (persona attualmente indagata): ovvio, sono ricostruzioni di parte, ma se ci sono stati contatti sono stati necessariamente registrati. I telefoni delle persone in questione erano intercettati e sono stati sequestrati computer, telefoni e account di posta elettronica: tutto alla ricerca della prova di una qualche corruzione. Al momento, infatti, è trapelato solo qualche stralcio di conversazione, frasi decontestualizzate (l'ormai iconica «non spiccica 'na parola») che andrebbero inserite in un quadro più serio e organico.

Perché, ancora una volta, ci troviamo di fronte a un comportamento che, per come è stato ricostruito fin qui, non costituisce nessun tipo di illegalità. Cherubini, così come l'ufficio legale, hanno chiesto informazioni, le hanno passate all'entourage di Suarez. Suarez che, tra la fine di agosto e i primi di settembre è, effettivamente, un obiettivo della Juventus, ma poi smette di esserlo tra il 7 e il 10 di settembre, quando lo stesso studio legale che aveva avviato l'iter burocratico per far sostenere l'esame a Suarez, ottiene informazioni più precise sulle tempistiche successive all'esame (solo un passaggio del processo per ottenere la cittadinanza italiana): sicuramente dopo il 5 ottobre, forse anche molto più in là. Niente da fare dunque: Suarez non si può tesserare in tempo per la Champions e il 10 settembre il giocatore viene avvisato che non potrà essere ingaggiato dalla Juventus. Suarez ringrazia per la chiarezza e la trasparenza, è ovviamente dispiaciuto (era stato lui a proporsi alla Juventus chiamando Nedved) e dice che, a quel punto, avrebbe comunque sostenuto l'esame per la cittadinanza, visto che stava seguendo il corso on line e che, anche in prospettiva futura, un passaporto comunitario gli avrebbe fatto comodo per altri trasferimenti.

E così Suarez sostiene l'esame che molte intercettazioni e alcune prove (come il pdf con le domande) sembrano appurare sia stato molto semplificato (i legali della rettrice e uno dei professori, tuttavia, sostengono di poter provare il contrario). Qualcuno della Juventus o per la Juventus ha chiesto questo? Ha offerto qualcosa in cambio? Ha esercitato la sua influenza per avere un esame più semplice? In questo momento non ci sono elementi per sostenerlo. Non c'è una prova e non c'è un'azione chiara e circostanziata svolta da un tesserato, condizione necessaria perché possa agire la giustizia sportiva che ha aperto un fascicolo. Non basta l'esame truccato (sempre venga provato che lo sia) di Suarez (giocatore tesserato per un'altra federazione e attualmente dell'Atletico Madrid) perché la Procura Federale possa agire: è necessaria una partecipazione attiva e rilevante sotto il profilo disciplinare di un tesserato o, al limite, di una persona che abbia agito per la Juventus. E' chiaro a tutti che in questi giorni sia in atto una ricerca di questo elemento per provare che ci sia stata corruzione e che il corruttore sia qualcuno della Juventus.

Per non perdere i prossimi approfondimenti esclusivi iscriviti gratuitamente alla newsletter di Tuttosport inserendo il tuo indirizzo email nel box di registrazione presente qui in basso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video