Caso Suarez, ecco i fatti, le spiegazioni e le possibili conseguenze

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Caso Suarez, ecco i fatti, le spiegazioni e le possibili conseguenze© Claudio Zamagni

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Prima di tutto alcune regole da stabilire per parlare di Luis Suarez seriamente. E' un'inchiesta giudiziaria in corso, questo significa che non ci sono tutti gli elementi a disposizione e di cui, in teoria, si dovrebbe venire a conoscenza solo quando questa è ultimata, non strada facendo con atti improvvisamente trapelati dalla Procura ai media. E' giusto scandalizzarsi per condotte riprovevoli di chi viene meno al proprio dovere o infrange la legge, ma prima di processare e condannare con sdegno gli indagati (al momento solo i vertici dell'Università per Stranieri di Perugia e alcuni professori), sarebbe meglio ricordarsi che sono - appunto - indagati e non ancora giudicati da nessuno: calma e sangue freddo dunque. Infine, se proprio si vuole commentare la questione se ne devono conoscere bene i contorni. Proviamo, quindi, a definirli e capire quanto la Juventus può essere coinvolta nella vicenda giudiziaria.

I FATTI - Ciò che è finora emerso dalle indagini è che Luis Suarez ha sostenuto e superato l'esame per la certificazione B1 di Italiano senza esserne in grado («Non spiccica una parola», è la frase simbolo giù fin troppo mediatizzata, pronunciata da una professoressa nelle intercettazioni della Procura). Perché i vertici dell'Università e i professori coinvolti si sono comportati così? C'è stata una pressione da parte di qualcuno (la Juventus? Suarez stesso o il suo entourage?) o addirittura corruzione? Allo stato attuale delle indagini la risposta è secca e precisa: NO. Lo ha spiegato a Tuttosport il colonnello della Guardia di Finanza, Selvaggio Sarri, che ha condotto le indagini: « È stata un’iniziativa dei vertici dell’Università per Stranieri di Perugia, ammaliati dal candidato eccellente e dall’avere avuto un contatto da parte di questa squadra». (Aggiungo una riflessione puramente personale: il mio mestiere mi ha portato a seguire squadre di calcio per 23 anni e, sì, ho visto cose che voi umani... Insomma, la presenza del calciatore scombussola sempre un po' gli astanti meno abituati e può spingerli a una certa adulazione e cortigianeria se non, in casi estremi, al servilismo. Fine della riflessione personale).


CHI HA ORGANIZZATO? - Ma chi aveva organizzato l'esame? Secondo la ricostruzione degli inquirenti che, peraltro, coincide abbastanza fedelmente con quella della Juventus, era stato lo studio legale a cui la Juventus si era rivolta per capire la situazione di Suarez. Passo indietro: la Juventus, come raccontato qui aveva ipotizzato di tesserare Suarez quando si era presentata l'opportunità di ingaggiarlo a parametro zero, vista la turbolenta situazione del Barcellona. Ma al momento di entrare nel vivo della trattativa, i dirigenti della Juventus avevano scoperto che Suarez non aveva il passaporto comunitario. Si informano dal suo entourage (non ha procuratore, ma un avvocato e qualche tuttofare che girano intorno a lui) e scoprono che esiste una pratica aperta un anno e mezzo fa al Consolato italiano di Barcellona, ma lasciata a metà. Mancano un paio di documenti relativi alla moglie e l'esame di italiano livello B1 necessario per ottenere la cittadinanza (dopo il decreto sicurezza di Salvini). A quel punto si attivano per programmare l'esame: il Consolato di Barcellona ha tempi troppo lunghi, quindi si passa alle Università italiane che consentono questo esame e quella di Perugia offre l'opportunità. Tutti questi passaggi vengono svolti dall'avvocato Maria Turco, dello studio legale al quale si appoggia normalmente la Juventus.

LA TELEFONATA - E' proprio Turco che chiama il direttore generale dell’università Simone Olivieri per chiedere di far sostenere l'esame a Suarez. Al momento non esiste una trascrizione della o delle telefonate intercorse, ma un riassunto giunto in alcune redazioni. Dal Corriere della Sera, per esempio, si apprende che l'avvocato Turco abbia chiesto si anticipare la data prevista per l'esame (dal 22 settembre al 17) e che, dopo essersi informata sull'aspetto burocratico dell'iscrizione, abbia espresso il concetto «vi porteremo altri giocatori che hanno questo problema». Ora, senza la frase esatta è difficile stabilire se in quella c'è la prova della pressione o addirittura della corruzione («Se fate passare l'esame a Suarez senza problemi, avrete molti altri studenti calciatori, quindi fama») oppure se si tratta della conclusione cortese di un dialogo: «Grazie, è stato molto gentile, se avremo altri calciatori con questo problema ve lo porteremo». Secondo alcuni articoli usciti oggi la Procura non darebbe eccessivo peso a quel colloquio e non lo riterrebbe sufficiente a provare un reato. Ma - vale sempre la prima regola - possono emergere altri elementi e dare luce diversa a quelli acquisiti, perché l'inchiesta continua agli ordini del procuratore Raffaele Cantone, noto anche agli sportivi per il suo grande tifo per il Napoli.

IN DEFINITIVA - Allo stato attuale, dunque, i fatti pubblici sono: l'esame molto probabilmente è stato truccato (l'Università di Perugia ieri ha smentito, sostenendo di poter dimostrare il contrario); nessun tesserato della Juventus al momento coinvolto; l'unico contatto fra la Juventus e l'Università è avvenuto tramite l'avvocato Maria Turco che avrebbe proceduto al reperimento delle informazioni base per l'iscrizione e pronunciato quella frase. Se i fatti rimangono questi e non emerge nient'altro è difficile pensare a un coinvolgimento penale o sportivo (la Figc ha aperto un fascicolo per poter riceve gli atti di Perugia) della Juventus e, in fondo, dello stesso Suarez. Anche perché la Juventus che in un primo tempo aveva interesse al passaporto di Suarez, perché sperava di tesserarlo entro il 5 ottobre, ha perso completamente interesse nel giocatore quando, tre giorni prima dell'esame, il 14 settembre, proprio lo studio legale che si stava occupando della questione aveva scoperto le tempistiche. In sostanza, anche accelerando al massimo l'iter, la cittadinanza italiana si sarebbe ottenuta solo tra novembre e dicembre. Questo aveva tagliato qualsiasi dubbio e spinto la Juventus a puntare su Dzeko (e poi su Morata per le note vicende). Perché Suarez, dunque, sostiene in ogni caso l'esame il 17? Perché un passaporto italiano fa sempre comodo se si vuole cambiare squadre e stare in Europa. Di certo la Juventus non aveva più interesse al fatto che lo passasse o meno.

LA FIGC - E il fascicolo aperto dalla Figc attraverso la Procura Federale? Il clamore mediatico lo richiedeva. Ora come ora accoglierà gli atti della Procura di Perugia, ma se non ci sono tesserati coinvolti (al momento non ce ne sono) o un coinvolgimento diretto e comprovato della Juventus, la Figc non potrebbe precedere in nessuna direzione.


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