Sarri e l'incontro con Dustin Hoffman
"Al bar di Figline succedeva di tutto. Lì diventata tutto un cazz***io. Un giorno passa uno e dice 'Guardate quello, sembra Dustin Hoffman', e lo chiama. Questo si gira e dice 'Sì sono io, che c'è?'. A Figline da un po' di tempo abita Sting e Dustin era ospite da lui. Ho avuto la fortuna di imbattermi in una professoressa di italiano che mi ha inculcato la voglia di leggere. Si rese conto che mi annoiavo delle lezioni normali e mi disse di leggere, interrogandomi su quello. Da lì ho sempre proseguito, da giovane ero folle, ho tentato di leggere tutto l'Ulisse di Joyce, poi mi sono dedicato a Bukowski, ho letto quasi solo lui da 20 a 30 anni. Scrittore duro e crudo, secco, ma di grande spessore. Ho una domanda che ho fatto anche a De Giovanni. Ho bisogno di sapere qual è il percorso mentale di uno scrittore e come nasce un racconto. Se uno parte da un'idea di fondo, sull'evoluzione del racconto, o se ha solo un punto di partenza che poi cambia man mano. Mai nessuno ha saputo rispondermi bene a questo".
Sarri: "Andrò a Roma per la Coppa Italia e ovunque in Europa"
Veronesi soddisfa la curiosità di Sarri: "Lo sviluppo è compreso sin dal suo primo manifestarsi. Mi muovo sempre in un'unica direzione appena tocco la tastiera, ma dipende dal genere. In un giallo bisogna dare soddisfazione al lettore. Ma nella narrativa c'è un'idea formata nel suo nascere, ma senza consapevolezza, le cose cambiano durante la stesura. Quasi mai il titolo messo all'inizio resiste fino alla fine". Ancora Sarri: "Il primo luogo da visitare quando finirà l'emergenza? Roma per la finale di Coppa Italia e qualsiasi sede in Europa, perché significherebbe che siamo andati avanti in Champions".