TORINO - Le prodezze sulle conclusioni dei giallorossi Alessandro Florenzi e Aleksandar Kolarov effettuate pochi giorni fa in Coppa Italia, ancora fresche nella memoria, invitano implicitamente a controllare e ricontrollare, un po’ increduli: almanacco Panini, Wikipedia, siti vari... Ma è la vera verità: oggi Gigi Buffon ne compie 42.
Dire che non li dimostri è persino superfluo: la conferma lampante arriva da statistiche (aggiornate costantemente) e prestazioni (maiuscole). Dire che non li senta, invece,- sarebbe fuorviante. Giacché, come tutti i fuoriclasse che stanno una spanna sopra gli altri e duellano con le leggi della biologia in quanto a longevità sportiva (toh, un altro è un certo Roger Federer per intenderci)... Beh, come tutti i fuoriclasse che stanno una spanna sopra gli altri, Gigi Buffon lo “sente” eccome il tempo che passa: cioè, ha padronanza del suo corpo, della sua mente, ergo ha cognizione del dove e come compensare ed equilibrare quel che può venire meno dal punto di vista prettamente atletico (rispetto ad un ventenne) e sa quel che può venire in più dall’esperienza, dalla consapevolezza.
Ora si forza, ora si allenta la tensione, ora si accetta di fare il secondo a Wojciech Szczesny ma si tiene il livello dell’allenamento sempre più alto. Perché gli stimoli non mancano.