Pagina 1 | Cristiano Ronaldo sveglia la Juve: sempre più leader, scuote i compagni

Cristiano Ronaldo sveglia la Juve: sempre più leader, scuote i compagni© www.imagephotoagency.it

TORINO - Perdere è la cosa che sa fare di meno, anzi non la sa fare affatto, perché Cristiano Ronaldo ci sta male anche quando non vince la partitella del giovedì, figuriamoci quando ne perde una vera, in uno stadio storico e praticamente senza combattere. Bastava vederlo nei venti minuti finali, quando in teoria ci sarebbe dovuto essere un arrembaggio bianconero alla ricerca del pareggio, ma in realtà c’è stato lo stesso compassato atteggiamento del resto della partita: CR7 tarantolato, cercava di liberarsi, di inventarsi qualcosa, ma senza fortuna. D’altra parte, anche per lui non era una serata particolarmente fortunata, ma la smania non mancava, come non manca quasi mai.

Il post su Instagram di CR7 per Georgina

In campo ha spronato più volte i compagni. Negli spogliatoi lo descrivono con sguardi fiammeggianti e di pessimo umore. Dopo un anno e mezzo di Juventus sta iniziando a esserne uno dei leader o, quanto meno, un trascinatore, visto il suo particolare carattere e la sua attitudine in campo che riesce sempre a essere particolarmente motivante per il resto del gruppo.

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La Juve riparte anche dalla frustata di Ronaldo

Lo rispettano tutti. Anche perché non ha mai atteggiamenti da prima donna e le sue uniche arrabbiature sono per le sconfitte, soprattutto se arrivano senza l’adeguato agonismo. Perché stridono in modo insopportabile con il suo carattere e il suo modo di interpretare la professione.

La Juventus riparte, dunque, anche dalla frustata di Ronaldo, dal suo orgoglio ferito, da quel gol inutile, ma cercato con una determinazione e una rabbia che altri non avevano in quel frangente, dal modo con cui ha costruito l’azione della rovesciata di Higuain, dalla maniera, infine, con cui ha lasciato il cambio, fumando per la rabbia.

La Juventus degli ultimi otto anni ha avuto quello spirito, nel quale CR7 si è spesso specchiato con grande soddisfazione. Ce l’ha ancora, ma a Napoli era sedato da chissà quale perturbazione psicologica che ha offuscato l’attitudine guerriera della squadra.

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TORINO - Perdere è la cosa che sa fare di meno, anzi non la sa fare affatto, perché Cristiano Ronaldo ci sta male anche quando non vince la partitella del giovedì, figuriamoci quando ne perde una vera, in uno stadio storico e praticamente senza combattere. Bastava vederlo nei venti minuti finali, quando in teoria ci sarebbe dovuto essere un arrembaggio bianconero alla ricerca del pareggio, ma in realtà c’è stato lo stesso compassato atteggiamento del resto della partita: CR7 tarantolato, cercava di liberarsi, di inventarsi qualcosa, ma senza fortuna. D’altra parte, anche per lui non era una serata particolarmente fortunata, ma la smania non mancava, come non manca quasi mai.

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In campo ha spronato più volte i compagni. Negli spogliatoi lo descrivono con sguardi fiammeggianti e di pessimo umore. Dopo un anno e mezzo di Juventus sta iniziando a esserne uno dei leader o, quanto meno, un trascinatore, visto il suo particolare carattere e la sua attitudine in campo che riesce sempre a essere particolarmente motivante per il resto del gruppo.

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