Juve, ansia per Khedira

Una tegola sia abbatte sui bianconeri alla vigilia del match di Madrid: il centrocampista fermato da un'aritmia atriale, è rimasto a Torino per gli accertamenti. È il problema che aveva fermato nel 2015 Lichtsteiner: lo svizzero era rientrato dopo un mese
Sami Khedira Domani sarà in campo alla Continassa per il primo allenamento della settimana dopo otto giorni di pausa (ha ottenuto il via libera dai medici dopo l'intervento al cuore per un'aritmia atriale)© Juventus FC via Getty Images

MADRID (SPAGNA) - Non c’è Sami Khedira, ma in realtà i bianconeri - giocatori, tifosi - sono tutti con lui. Il campione tedesco non ha infatti preso parte alla trasferta di Madrid per la sfida d’andata degli ottavi di Champions League in programma questa sera a causa di problemi fisici che destano più ansia e apprensione rispetto a qualche contrattura o lesione muscolare. Per la precisione, citando il bollettino medico diramato dalla società, Khedira è «rimasto a Torino per degli accertamenti medici, dai quali è emersa l’opportunità di effettuare uno studio elettrofisiologico ed eventuale trattamento di una aritmia atriale». Cioè, in parole più povere, una alterazione del normale battito cardiaco.

NUOVI ESAMI - Ovviamente la speranza è che quanto riscontrato - e quanto ancora da appurare più nei dettagli - sia risolvibile nel giro di poche settimane, magari addirittura giorni. Lo studio elettrofisiologico servirà proprio per andare a fondo della questione: si tratta di un esame (microsonde introdotte nel cuore attraverso le vene che stimolano e registrano l’attività cardiaca) utile a valutare il tipo e l’entità della aritmia. Di conseguenza, a stilare una prognosi.

Sami Khedira in azione con la maglia della Juventus

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PRECEDENTE - In caso di effettivo riscontro di aritmia atriale, la mente di molti potrà tornare a un precedente non tanto distante nel tempo in casa bianconera: nel settembre-ottobre 2015 fu Stephan Lichtsteiner a fermarsi per questo motivo. Il terzino svizzero accusò dei problemi respiratori durante la gara contro il Frosinone del 23 settembre e il 2 ottobre venne sottoposto a un intervento di ablazione in seguito a un'aritmia cardiaca benigna (flutter atriale). Il 3 novembre era già di nuovo in campo tonico come prima e più di prima, riuscendo pure a segnare un eurogol contro il Borussia Moenchengladbach.

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MADRID (SPAGNA) - Non c’è Sami Khedira, ma in realtà i bianconeri - giocatori, tifosi - sono tutti con lui. Il campione tedesco non ha infatti preso parte alla trasferta di Madrid per la sfida d’andata degli ottavi di Champions League in programma questa sera a causa di problemi fisici che destano più ansia e apprensione rispetto a qualche contrattura o lesione muscolare. Per la precisione, citando il bollettino medico diramato dalla società, Khedira è «rimasto a Torino per degli accertamenti medici, dai quali è emersa l’opportunità di effettuare uno studio elettrofisiologico ed eventuale trattamento di una aritmia atriale». Cioè, in parole più povere, una alterazione del normale battito cardiaco.

NUOVI ESAMI - Ovviamente la speranza è che quanto riscontrato - e quanto ancora da appurare più nei dettagli - sia risolvibile nel giro di poche settimane, magari addirittura giorni. Lo studio elettrofisiologico servirà proprio per andare a fondo della questione: si tratta di un esame (microsonde introdotte nel cuore attraverso le vene che stimolano e registrano l’attività cardiaca) utile a valutare il tipo e l’entità della aritmia. Di conseguenza, a stilare una prognosi.

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