© Marco Canoniero/syncTORINO - Essere un attaccante del Toro. Ricevere la benedizione di Paolino Pulici. Continuare a far gol come se non ci fosse un domani. Una scaletta che riguarda Nicola Rauti, l’indiscusso trascinatore della Primavera granata. Era presente, insieme a Pupi, alla festa del Toro Club Valtriversa Granata a Cantarana, località in provincia di Asti. Si sono goduti insieme la serata, seduti uno accanto all’altro. Poi, davanti alla platea, ecco il consiglio di Pulici al ragazzo: "Gli ho spiegato che cosa significa essere un attaccante. Devi formare un triangolo: devi sempre vedere la palla e la porta, formando un triangolo con te stesso. Se non vedi una delle due cose, allora significa che sei un centrocampista". Applausi dei presenti, emozione stampata sul viso del bomber di Legnano. Uno che il gol ha imparato a farlo negli anni, con sempre maggior puntualità davanti al portiere. Sono già ottimi, pur fra mille difficoltà di squadra, i numeri totalizzati quest’anno: cinque gol in otto partite, uno ogni 143 minuti. Niente male, ma nulla che stupisca particolarmente: è lui la stella della Primavera del Toro, era chiamato a dimostrarlo dopo il salto nei grandi di Vincenzo Millico e ha rispettato le tante attese riposte dai tifosi, ma anche dalla società, che in Rauti crede ciecamente già da parecchio tempo (dato certificato dal contratto fino al 2021). Da quest’estate, poi, il primo estimatore dell’attaccante classe 2000 è diventato Walter Mazzarri.