La spintarella della Fifa: pronto il tesoretto
Il governo del calcio mondiale, d’altronde, dispone di una riserva di denaro cui poter eventualmente attingere in situazioni come questa. Ovvero quando venga reputata opportuna una “spintarella” dall’interno per far prendere la rincorsa a un progetto in cui si crede fortemente. Infantino da anni lavora alla riuscita della manifestazione e potrebbe così prevedere un’aggiunta al montepremi totale, come mossa di marketing per rendere più appetibile la rassegna in programma dal 15 giugno al 13 luglio del 2025.
Il primo passo, intanto, è proprio quello di concludere la trattativa per la cessione dei diritti tv, anche se a un unico broadcaster mondiale che non trasmetterebbe certo le immagini in chiaro. Dettagli, questi ultimi, che hanno fatto storcere più d’un naso anche nei principali uffici di Zurigo, dove la Fifa ha la propria sede. Ma gli interlocutori tradizionali, in tema di trasmissione degli eventi sportivi, sono quelli racchiusi sempre nella medesima cerchia. E sul fronte ha giocato d’anticipo la Uefa, che ha già ceduto i diritti della rinnovata Champions League per il prossimo triennio, forte anche di un parterre di grandi club ai nastri di partenza che raramente propone eccezioni. Il Mondiale per Club, al contrario, non offriva particolari garanzie fino a poche settimane fa soltanto: la maggior parte delle big europee ha staccato il biglietto per gli Usa soltanto nell’ultimo mese, mentre su scala globale mancano ancora adesso all’appello addirittura 9 delle 32 partecipanti. Il format è inedito, il puzzle ancora in via di definizione: aspetti che hanno imposto alla Fifa un macchinoso avvio dei motori. Un primo, importante, tassello, però, è prossimo a trovare la propria collocazione.