Barella: «Io una bandiera del Cagliari? Ci ho pensato. In Nazionale sto bene»

Il centrocampista cagliaritano nella conferenza stampa di Coverciano ha parlato della sua stagione con la maglia rossoblù, e a chi lo vuole per sempre sull'isola risponde: «Non so cosa succederà nella mia vita calcistica»
Barella: «Io una bandiera del Cagliari? Ci ho pensato. In Nazionale sto bene»© Marco Canoniero

COVERCIANO - Nicolò Barella, centrocampista del Cagliari e della Nazionale, si è presentato davanti ai microfoni nella sala stampa di Coverciano in vista del match di sabato che vedrà impegnati gli azzurri contro la Finlandia nella prima gara valida per la qualificazione agli Europei del 2020. Il classe '97 ormai non è più una rivelazione del nostro campionato, ma uno dei migliori interpreti del proprio ruolo; prestazioni che hanno convinto Roberto Mancini a convocarlo per i prossimi impegni della nostra nazionale. 

IN NAZIONALE MENO PRESSIONE CHE AL CAGLIARI - La pressione al Cagliari è superiore rispetto a quella con la maglia azzurra. Barella rappresenta la punta di diamante della formazione di Maran. A tal proposito il 22enne cagliaritano afferma: «Le sento a Cagliari, perché gioisco per le vittorie e mi sento male per le sconfitte. Io do tutto sia con la Nazionale che con il Cagliari, oppure con gli amici. Mi impegno sempre al massimo, poi la responsabilità la sento in azzurro. Qui è più facile e mi mettono in condizione di fare meglio». Nell'ultimo  anno le prestazioni di Barella sono salite di livello, ma il giovane talento cagliaritano vuole migliorare ancora: «Aiutare la squadra con i gol è qualcosa che mi manca, l'anno scorso ne ho fatti 7, quest'anno 1, devo migliorare in quello. Forse prendo troppe ammonizioni, ho l'etichetta del cattivo e non me la sento. Alle volte portano a fare giocate e dei falli che potrei evitare».

IL MERCATO - Barella è l'oggetto del desiderio di diverse squadre, non solo del nostro campionato. Un talento esploso con la maglia dei sardi ma destinato a una carriera lontano da quell'isola, sua terra natia. «Non ho mai parlato con la società, ho dato la promessa di rimanere al Cagliari fino al termine della stagione, l'ho mantenuta. Le voci fanno piacere perché vuol dire che sto lavorando bene». Una crescita continua quella del centrocampista rossoblù, aiutata anche dal tecnico Maran, che nelle ultime uscite stagionali lo ha schierato sulla trequarti.  A tal proposito il classe '97 afferma: «Ora sono più tranquillo, penso più a fare la giocata migliore per la squadra che non per me. La collocazione in campo mi porta a fare scelte migliori, è più semplice mandare in porta gli attaccanti». 

CENTROCAMPO A DUE REGISTI - In Nazionale Mancini sta puntando sul centrocampo a due registi, una formula che permette a Barella maggiore libertà nella manovra e lo avvantaggia nel ruolo di collante tra i reparti: «Giocare con Jorginho e Verratti, oppure chiunque sia, è solo un vantaggio. Sono dei grandi campioni, danno una mano, cerco di fare più lavoro fra le linee e loro di impostare. Mi danno più libertà nel gioco, poi do tutto e torno anche indietro, non rimango fra le linee. Riesco a svariare, sono più libero. A me piace recuperare il pallone, con Jorginho è difficile perché vede prima la giocata, parlo di trenta secondi prima, non cinque. Invece Verratti non perde mai la palla, ha passi molto rapidi».

SUL MOVIMENTO AZZURROA proposito dell'affiatamento con i compagni in Nazionale Barella risponde: «Il mister ci lascia molto tranquilli, anche in campo, ci lascia divertire. Ci fa giocare a calcio che, alla fine, è quello che dobbiamo fare. Ci troviamo bene, andiamo tutti d'accordo per ora, va bene così». Sui colleghi dell'Under 21, invece, dice: «Credo sia una grande squadra, hanno molte presenze in Serie A, chi in Serie B, ci hanno fatto crescere bene. Il mister ci ha dato, tra me, Kean, Pellegrini, Chiesa, ci ha fatto crescere e arriveremo pronti all'Europeo». 

IL PARAGONE CON NAINGGOLAN - Barella ha risposta anche a chi lo paragona con Radja Nainggolan: «Sarebbe un complimento, perché lui è uno dei tre centrocampisti più forti della Serie A. Siamo anche amici, quindi sarà contento anche lui. Abbiamo caratteristiche diverse, lui ha più forza fisica, io sono più brevilineo. Ci accomuna la scivolata». Alla domanda su chi prende a modello, il centrocampista del Cagliari risponde: «Penso che uno dei più forti del mondo sia Modric, giocatore fantastico, vorrei prendere qualcosa, se riuscissi. Verratti è tra i top tre centrocampisti al mondo».

BANDIERA ROSSOBLÙ - Nicolò è nato a Cagliari, ha sempre tifato per la squadre della sua isola, e a chi gli chiede se possa diventare una bandiera del club risponde: «Ci ho pensato, però non so rispondere ora, non so cosa succederà nella mia vita calcistica. Gigi Riva per voi è un punto di riferimento, ancora di più per noi cagliaritani. La squadra del cuore, dove sono cresciuto, è una delle persone più importanti del calcio cagliaritano. Non ti so rispondere, ma certo che ci ho pensato».

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