Pagina 2 | Italia-Stati Uniti, le pagelle: Sensi ha coraggio e idee. Kean: debutto da applausi

GENK - Ecco le pagelle dell'Italia dopo la vittoria (1-0) contro gli Stati Uniti.

ITALIA
SIRIGU 6.5

Lo si vede al 42 perché “accorcia” in uscita su una palla filtrante per Sargent: segno di concentrazione. Che conferma dopo il quarto d'ora della ripresa con la parata salva risultato su Zimmerman.

DE SCIGLIO 6
Considerato che in fase difensiva è una serata di totale relax, capisce immediatamente che è il caso di dare una mano in avanti e pesca Chiesa, con una bella verticalizzazione, per la prima occasione. Alterna belle cose a errori di poca lucidità.

ACERBI 6
Il primo vero intervento al 23' pt, su Sargent, è un po' troppo irruento al limite dell'area. Meglio nelle diagonali a campo libero.

BONUCCI 6.5
Il capitano potrebbe sbloccare al 18' del primo tempo, ma non arriva deciso il giusto su un bel tocco di Sensi. Registra la difesa senza grossi affanni e ispira: con la sigaretta in bocca.

EMERSON 6
Buona disposizione alla progressione a costo di assumersi anche responsabilità personali a “spaccare” le line avversarie anche nel mezzo. Da una sua progressione nasce la punizione che regala una grossa occasione a Bonucci. Bella corse e bel tocco.

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BARELLA 5.5
Avvio un po' così, con un paio di palloni “bucati” per scarsa concentrazione. Non gioca una gara memorabile. Gagliardini (31' st) 6.5 Buon ritmo e partecipa all'azione del gol.

SENSI 6
Mancini lo piazza davanti alla difesa nel ruolo di play che di solito occupa Jorginho: inizio timido, poi acquisisce coraggio e prova qualche movimento.

VERRATTI 6.5
I tocchetti sono gli stessi, ma senza il combinato disposto tra Jorginho e Insigne restano quasi sempre fini a se stessi. Al 44' costringe Horvath alla parata d'istinto su punizione e partecipa all'azione del gol.

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CHIESA 6
Comincia con il piglio adeguato, cioè per nulla amichevole he gli fruttano un paio di falli in avvio e la prima occasione del match dopo appena tre minuti: peccato calci sul portiere in uscita. Si conferma cinque minuti dopo con un tiro, sbilanciato, da fuori e così nobilita la statistica che lo vede l'unico sempre presente – anche se non da titolare – nella gestione Mancini in virtù dell'assenza per squalifica di Jorginho. Non era in perfette condizioni e infatti dura un tempo. Grifo (1' st) 6.5 Un altro esordio assoluto. L'italo-tedesco si presenta con la pesantissima numero 10 e con una voglia matta in corpo. Si danna e al 25’ costringe il portiere americano a un paratone con un bellissimo tiro da fuori. Buona presentazione.

LASAGNA 4.5
Un primo tempo frustrante a vedersi passare palloni fuori misura, radenti a mezza altezza, lunghi o corti. Come le maniche della sua maglietta, da macho – con Acerbi e Bonucci – nel fretto tagliente di Genk. Ma al 14' sbaglia l'occasione della vita, a tu per tu con Horvath, liberato da un filtrante di Bonucci. Nella ripresa fa pure peggio e gli tocca uscire tra i fischi. Politano (42' st) 7 Perché segna, ma soprattutto perché spezza un'incantesimo malefico.

BERARDI 5
Un bel colpo di testa su cross di Chiesa, poi si attorciglia nel dribbling quando dovrebbe liberarsi più in fretta del pallone. Buono, invece, il movimento a liberare la zona per gli inserimenti. di Emerson. Quando Mancini lo “inverte” di fascia, perde assai le misure ma costringe Horvath alla parata difficile al 38' con un bel tiro a giro. Però non dà mai il senso di essere “nel match” fino in fondo. Kean (17' st) 6 Accolto dagli applausi degli italiani di Fiandra, il debutto con l'azzurro dei grandi è già una notizia.

CT MANCINI 6.5
L'Italia non è brillante, e non c'era da aspettarselo con tutti questi cambi, ma comunque costruisce sei occasioni da gol. E' sull'efficacia lì davanti che bisogna, manco a dirlo, lavorare.

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BARELLA 5.5
Avvio un po' così, con un paio di palloni “bucati” per scarsa concentrazione. Non gioca una gara memorabile. Gagliardini (31' st) 6.5 Buon ritmo e partecipa all'azione del gol.

SENSI 6
Mancini lo piazza davanti alla difesa nel ruolo di play che di solito occupa Jorginho: inizio timido, poi acquisisce coraggio e prova qualche movimento.

VERRATTI 6.5
I tocchetti sono gli stessi, ma senza il combinato disposto tra Jorginho e Insigne restano quasi sempre fini a se stessi. Al 44' costringe Horvath alla parata d'istinto su punizione e partecipa all'azione del gol.

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