È ancora Real-Manchester City: la guerra dei mondi atto terzo

In Champions League si sfideranno le due corazzate del calcio europeo: in palio c’è la semifinale. Bellingham contro Haaland, ma non solo: di fronte i campioni d’Europa e la regina della competizione

Tutte volevano evitarle. Sarà anche per questo che la dea bendata ha deciso di metterle, di nuovo, l'una di fronte all'altra in un duello tra titani. E così, per la 3ª volta in 3 anni (4 in 5), Real Madrid e Manchester City incroceranno le proprie spade laser in quella che - in questo momento e almeno sulla carta - è la guerra più stellare del calcio europeo: «Una volta abbiamo vinto noi e l'altra loro. Vedremo cosa succederà...», ha ricordato Carlo Ancelotti, facendo riferimento ai due precedenti più recenti che lo hanno visto protagonista in prima persona. Sempre in semifinale: ad avere la meglio due anni fa furono i blancos che, però, la scorsa stagione sono stati costretti a cedere il passo a Haaland e compagni. Rispetto ad allora, però, Carletto può contare con un Jude Bellingham in più. Un dato tutt'altro che irrilevante visto quello che è riuscito a fare l'inglese nella sua prima stagione in Spagna.

Di fronte, così, ci saranno gli ultimi due campioni d'Europa in quello che, per stessa ammissione del sempre blaugrana Pep Guardiola, è diventato il suo Clásico europeo: «Oramai è una piccola tradizione. Sono tre anni di seguito che ci tocca affrontare il re della competizione, il club che ha vinto 14 volte questo trofeo. Speriamo di arrivarci in buone condizioni». Dalla sua, Txiki Begiristain non ha nascosto un pizzico di insofferenza: «Il Real? Beh, è la sua competizione. Cominciano ad annoiarmi un po' questi sorteggi, esce sempre la stessa cosa. Il nostro tabellone è praticamente lo stesso dell'anno scorso con l'unica differenza che, al posto del Liverpool, c'è l'Arsenal. Proveremo a ricordarci quello che abbiamo fatto dodici mesi fa per rifarlo e tornare, così, in finale». Carletto, dalla sua, si è mostrato più tranquillo: «Nessun mal di pancia e no, non è una rivincita, ma un quarto di finale contro quella che, forse, è la migliore squadra d'Europa. Ma se vuoi vincere la Champions devi battere i migliori e, quindi, anche il City. Siamo fiduciosi, non siamo mai stati meglio», ha ammesso il tecnico del Real Madrid (che, nel frattempo, ha fatto sapere ai propri giocatori che, in vista della prossima estate, potranno partecipare o all'Europeo-Copa América o alle Olimpiadi, ma non a entrambi).

Finale anticipata?

Parlare di finale anticipata - per quanto sia il duello che tutti stavano aspettando - è sicuramente affrettato, anche perché la finale, quella vera, si disputerà soltanto il prossimo 1 giugno e fino ad allora può ancora succedere di tutto a due squadre che sono ancora in corsa per il titolo nel proprio campionato e, nel caso dei cityzens, che conservano l’ambizione di ripetere lo storico Treble conquistato la scorsa stagione (con il permesso del Newcastle, avversario degli Skyblue, oggi, nei quarti di FA Cup). Quello che è certo è che, per assicurarsi un posto al sole a Wembley, la vincente dell’eliminatoria tra l’Arsenal e il Bayern Monaco dovrà riuscire a buttare fuori la superstite della doppia sfida più attesa che andrà in scena tra il 9 (al Santiago Bernabéu) e il 17 (a Eithad Stadium) aprile. Dall’altra parte del tabellone, invece, i due giustizieri di Inter e Napoli proveranno a completare l’opera. All’Atlético Madrid è toccato il rivale sul quale avrebbero messo tutti la firma: il Borussia Dortmund. Questo vuol dire che Luis Enrique tornerà a Barcellona in compagnia di Kylian Mbappé alla guida del suo Psg, la vera mina vagante del torneo. La squadra che, se i pronostici attuali verranno rispettati, disputerà tra poco meno di tre mesi la seconda finale di Champions League della propria storia.

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