La Juve di Giuntoli e i nuovi esempi europei: dai sogni Real...alle realtà

Finita l'epoca degli inseguimenti ai Ronaldo, oggi a livello economico i punti di riferimento sono altri, nel solco di una sostenibilità vincente

TORINO - Dato per scontato che nello sport vince il più forte, diventa interessante provare a capire cosa significa “più forte”. Anche perché la “forza” di una squadra non è determinata dalla somma del valore dei singoli calciatori ma dal talento degli stessi moltiplicato per l’abilità dell’allenatore di esaltare al massimo le loro potenzialità combinate. Il tutto, poi, sottosta alla capacità del direttore sportivo di assemblare una rosa competitiva che non mandi a gambe all’aria i conti del club. Fatta questa doverosa premessa generale, mica un dettaglio, bisogna subito smarcarsi da un altro concetto che con troppa superficialità diventa una sorta di sillogismo: il più forte è quello che spende di più.

Juve, vince chi spende di più?

Non è così per parte della ragioni spiegate sopra e perché il calcio è una materia allergica agli schemi: troppe le variabili che entrano in gioco quando si tratta di analizzare e comprendere le logiche del causa-effetto, ovvero spendo e vinco. Non è sempre così anche se ovviamente chi ha il portafoglio più gonfio ha più opportunità, anche di compensare eventuali acquisti sbagliati grazie a chi è deputato a partire dalla panchina in quanto il livello tecnico medio è oggettivamente più alto. L’Europa dei grandi club che spendono e spandono offre in questa stagione un paio di esempi che possono far sperare di essere competitivi anche chi non investe palate di milioni di euro. 

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Bayer Leverkusen e Borussia: modelli per la Juve

Basta volgere lo sguardo in Germania per rendersi conto di come i sogni possono diventare realtà. Il discorso finisce per investire il Bayer Leverkusen e il Borussia Dortmund, con i primi che in questa stagione sono riusciti a vincere il loro primo titolo di campioni di Germania e i gialloneri ad accedere alla semifinale di Champions League. Dunque massima competitività dopo essersi mossi con maestria a livello di mercato calcistico. Abbiamo infatti preso in esame l’ultimo lustro delle campagne acquisti dei due club della Bundesliga e come si può evincere le operazioni di mercato non sono state così gravose.

Prendendo in considerazione le entrate e le uscite delle ultime cinque stagioni il Borussia Dortmund vanta un attivo di oltre 23 milioni di euro mentre il Bayer Leverkusen un saldo negativo di circa 50 milioni (somma che divisa nelle cinque stagioni produce un disavanzo di appena 10 milioni di euro a campionato). Va poi aggiunto a onor del vero che il monte ingaggi attuale del Bayer è di appena 63 milioni a fronte di quello del Borussia Dortmund che è del doppio. In ogni caso anche per i gialloneri si tratta di valori in linea con club equivalenti. La Juventus, per esempio, viaggia intorno ai 125 milioni e ha un fatturato piuttosto simile a quello del Borussia che è di 420 milioni.

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Dunque i tifosi bianconeri preoccupati dall’idea dei prossimi mercati con la cinghia tirata devono tener conto che l’Europa offre comunque esempi virtuosi anche a fronte di spese in linea con un sostanziale equilibrio tra costi per i giocatori venduti e comprati. Il discorso diventa ancora più trasversale a livello europeo se si analizza per esempio la situazione dell’Atletico Madrid che nelle ultime stagioni ha saputo difendersi in Europa e vincere la Liga nella stagione 2020/21. Anche qui si parla di un club che nelle ultime cinque campagne trasferimenti offre un saldo positivo di addirittura 44 milioni a fronte di un fatturato più contenuto, circa 360 milioni.

Dunque il lavoro che attende la Juventus e in particolar modo l’amministratore delegato Maurizio Scanavino e il direttore tecnico Cristiano Giuntoli è sicuramente ambizioso ma conciliabile con la possibilità di risultare comunque competitivi. Molto, come sempre, dipenderà dalle operazioni di mercato che si riusciranno a portare a termine e l’abilità dell’allenatore di far rendere al meglio il materiale che gli sarà messo a disposizione. Il Napoli, del resto, ha saputo vincere lo scudetto con i conti più che a posto. Giuntoli è atteso da un lavoro non indifferente anche perché questa squadra risulta male assortita come dimostra un dato inequivocabile: i 45 gol realizzati in 32 partite. Una cifra così bassa non capitava da 24 anni. Ma sul perché di questo male del gol la risposta è in questo approfondimento tattico esauriente. Le cause alla radice del problema saranno tenute in debita considerazione dall’uomo del mercato per fare la Juve più bella. Pardon, più forte.

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Juve, vince chi spende di più?

Non è così per parte della ragioni spiegate sopra e perché il calcio è una materia allergica agli schemi: troppe le variabili che entrano in gioco quando si tratta di analizzare e comprendere le logiche del causa-effetto, ovvero spendo e vinco. Non è sempre così anche se ovviamente chi ha il portafoglio più gonfio ha più opportunità, anche di compensare eventuali acquisti sbagliati grazie a chi è deputato a partire dalla panchina in quanto il livello tecnico medio è oggettivamente più alto. L’Europa dei grandi club che spendono e spandono offre in questa stagione un paio di esempi che possono far sperare di essere competitivi anche chi non investe palate di milioni di euro. 

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