In Serie A Zhang non può comprare! Inter, anche Gudmundsson si allontana

Il club nerazzurro vede sfumare altri obiettivi per l'impossibilità di acquistare in Italia: c'è una regola ben chiara da rispettare. E si spera che il Marsiglia...

Nella maratona tv seguita alle celebrazioni per lo scudetto Piero Ausilio, parlando di Gudmundsson, ha detto: «Sapete benissimo la difficoltà di fare certe operazioni in Italia...». Il che è un buon punto di partenza per spiegare la differenza che c’è tra l’affare Bento - dove l’Inter procede a marce forzate per evitare l’inserimento dei club di Premier dopo le due amichevoli giocate dal portiere come titolare della Seleção -, e l’interessamento per l’islandese del Genoa. In tal senso va riannodato il filo a quanto accaduto un’estate fa con Bellanova: il Cagliari pretendeva una cessione a titolo definitivo per monetizzare subito e l’Inter ha alzato le mani, favorendo il sorpasso del Torino. Questo perché nella camera di compensazione della Lega Serie A se un club ha saldo negativo riguardante le operazioni di mercato in Italia, questi deve dare garanzie di copertura tramite fideiussioni o denaro contante, cosa che l’azionista dell’Inter non intende fare. Già accadeva con Thohir e Suning ha mantenuto lo stesso modus operandi. Ciò vuol dire che - prendendo a esempio Gudmundsson - il Genoa dovrebbe accettare un prestito con diritto di riscatto a determinate condizioni per venire incontro all’Inter, mentre (al contrario) potrebbe incassare subito vendendo il giocatore a un altro club. Legacci che non esistono con le trattative estere, come prova l’affare Buchanan, acquisto messo a segno dall’Inter con sei mesi d’anticipo rispetto a quanto programmato perché c’era una necessità tecnica in rosa. E qui va ricordata un’altra frase pronunciata da Ausilio: «La squadra si fa con buona chimica e un numero giusto di calciatori. Due per ruolo».

Bento e i quattro prestiti a cui è aggrappato Ausilio

Alla luce della volontà di alzare ancora l’asticella, quello del portiere è l’unico ruolo dove non c’è un co-titolare. Ausilio si è tenuto nel taschino la possibilità di comprare Audero dalla Samp (costo 7 milioni) ma il piano A porta a Bento. Operazione che può essere facilmente finanziata dalla cessione di quattro giocatori in prestito, al netto della speranza che miracolosamente il Marsiglia vinca l’Europa League, rendendo obbligatorio il riscatto per 10 milioni di Correa. All’Athletico Paranaense tutti sanno che Bento ha detto sì da tempo ai nerazzurri e che, in virtù della promessa fatta al portiere, la clausola da 60 milioni valida per l’estero è superata dagli eventi. La richiesta per il cartellino è di 20 milioni e Ausilio e Baccin hanno la possibilità di completare la rosa - chiudendo il mercato, al netto della possibile cessione di un big - a tempo di record. Operazione che verrebbe poi finanziata grazie al rendimento di 4 prestiti.

Il Cagliari, qualora si salvasse, difficilmente non riscatterebbe Oristanio per 4 milioni, lo stesso si può dire per il Brest che oggi sogna addirittura la Champions (è terzo in Ligue 1) anche grazie a Satriano (30 presenze di cui 18 da titolare): non dovrebbe essere un’impresa convincere il club a tenerselo oppure trovare qualche altro estimatore. Lo stesso si può dire di Zanotti che a San Gallo ha giocato 28 partite, tutte da titolare, nel campionato svizzero e che è uno dei punti di forza dell’Under 21 azzurra. Buon ultimo Vanheusden che è in prestito allo Standard con opzione di acquisto a 7 milioni: ha giocato 21, tutte da capitano, ed è difficile che non rimanga nel club dove è destinato a diventare una bandiera.

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