Marotta: "Icardi e Nainggolan fuori dal progetto Inter"

"Abbiamo avuto modo di parlare con molta schiettezza e franchezza ai diretti interessati e abbiamo spiegato la posizione della società", ha spiegato l'amministratore delegato del club nerazzurro
Marotta: "Icardi e Nainggolan fuori dal progetto Inter"© Inter via Getty Images

TORINO - Icardi e Nainggolan "non rientrano nel progetto del'Inter". Così l'ad dell'Inter Beppe Marotta in un'intervista a Sky. "Abbiamo parlato - ha detto Marotta - con molta schiettezza e massima trasparenza ai diretti interessati, spiegando la posizione della società, che non significa sminuire le loro capacità; entrambi sono ottimi giocatori, ottimi talenti; il talento fa vincere le partite, ma è la squadra che fa vincere i campionati. E quando dico vincere i campionati intendo raggiungere gli obbiettivi che ognuno ha previsto. E quindi di conseguenza non rientrano nel nostro progetto".

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Molti rumors parlano di metodo Marotta sulla gestione del caso Icardi ma l'amministratore delegato del club milanese ha tenuto a precisare che non si tratta di un proprio metodo ma che "deve essere utilizzato in tutte le comunità: significa avere delle regole precise, significa avere dei diritti, ma soprattutto dei doveri. E questi doveri devono essere sempre rispettati". Marotta si è soffermato sui prossimi passi: "Da questa situazione si esce innanzitutto con la chiarezza e la trasparenza. In una progettualità bisogna anche trovare i profili giusti. Questa è la strada che noi stiamo percorrendo. Abbiamo avuto modo di parlare con molta schiettezza e franchezza ai diretti interessati, pur nel rispetto di quelli che sono i loro valori contrattuali e valori professionali, ma abbiamo spiegato la posizione della società".

Il futuro di Icardi

Marotta ha poi analizzato in particolare la situazione di Icardi: "Una cosa è affermare che Icardi è sul mercato - ha proseguito il dirigente nerazzurro - Un'altra cosa è rispettare quelli che sono gli aspetti contrattuali, un accordo collettivo che prevede comunque che il calciatore debba prendere parte agli allenamenti, quindi debba essere allenato. Noi non vogliamo assolutamente venir meno ai nostri doveri. Poi ci sono anche dei diritti, come quello dell'allenatore di scegliere la formazione da mettere in campo".

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