Cristiana Capotondi: "W la meritocrazia nel calcio"

La vicepresidente della Lega Pro: "Le donne si affermano grazie alle loro qualità"
Cristiana Capotondi: "W la meritocrazia nel calcio"© Claudio Zamagni

Un pallone. Una sfera che corre, si ferma, poi riparte, e riprende più veloce di prima, mentre i suoi protagonisti la fanno girare come vogliono, come meglio credono, sino ad arrivare ad esultare, perché quel pallone, buca una rete, segna un risultato, e sbanca il progetto. Certo, perché anche un pallone, ha le sue ambizioni, e se prima, erano coltivate soltanto da bravi professionisti, di genere maschile, oggi, il calcio, finalmente, ha tracciato un altro percorso importante, tutto in campo femminile, dove la donna, diventa calciatrice, gioca al pari dei suoi colleghi, protagonista assoluta di competizioni professionali, stessa grinta, medesima bravura, uguale passione. E ieri, presso la sede della Lega Pro, a Firenze, un convegno dal titolo “Calcio, un gioco da ragazze” ha richiamato il fiore all’occhiello di donne del mondo del pallone, dirigenti, presidenti, calciatrici, imprenditrici, insieme ad altre donne che rivestono cariche importanti all’interno di società sportive. E poi, c’era lei. Cristiana Capotondi, attrice di professione, e da un anno, Vice Presidente della Lega Pro, aiuto prezioso del Presidente Francesco Ghirelli, che ha portato in dibattito, tutte le tematiche del calcio femminile, le difficoltà che ricorrono quotidianamente all’interno dei vari club, le opportunità di un futuro da professioniste in Lega, le tematiche legate ad un calcio che oggi le vede protagoniste nel mondo, e seguite se non al pari, ma molto più di prima da un pubblico che non fa differenze. Perché è il calcio, in generale, quello che conta. E’ così Cristiana?
«Esattamente. Sono davvero soddisfatta di come è andato il convegno, soprattutto perché si è trattato di un tavolo che riuniva tutto ciò che parla di calcio al femminile, un argomento che mi sta particolarmente a cuore e di cui mi occupo da un anno qua in Lega, ma che da sempre, ha avuto la mia attenzione, sia come giocatrice, sia a livello dirigenziale e ora istituzionale. Sa cosa mi è piaciuto in modo particolare? Che dopo tanti discorsi, ha finalmente brillato l’argomento “meritocrazia”, che considero la qualità principale di questo sport, e di tutte le donne che ci lavorano, perché nessuna di loro si è inventata nulla, si tratta di professioniste serie, determinate e che sanno soprattutto il fatto loro».

Ma lei, che è una delle attrici più apprezzate e ricercate del nostro Paese, come ha fatto ad arrivare così in alto, ad usurpare un posto “maschile” e soprattutto a ricoprire un incarico che con la sua attività c’entra davvero poco?
«La passione. Certo, solo con quella non arrivavo a ricoprire questo ruolo, ma sa, quando mi metto una cosa in testa, vado sino in fondo, e confesso, che già con Gabriele Gravina, insistevo perché mi prendesse nella Lega, a titolo gratuito, solo per poter entrare in un mondo che sognavo ad occhi aperti, ed avere la possibilità di sviluppare, in un contesto così alto, i miei obiettivi, i progetti che nascono in me, la carica e l’emozione che mi trasmette sto benedetto pallone, così, quando ci sono state le elezioni, i miei requisiti erano perfetti per loro, e anche il presidente Ghirelli, ha dimostrato subito tutta la sua simpatia nei miei confronti. Diciamo, che la mia passione ha vinto».

Con il presidente Ghirelli, quali progetti portate avanti insieme, e quali gli obiettivi futuri?
«Intanto devo dire, che per me è un onore condividere alcune responsabilità con Ghirelli, che è un uomo di grande caratura, ma soprattutto un professionista instancabile, con lui si lavora davvero bene, difatti, anche le riforme che sta portando avanti nel calcio dallo scorso anno, in questo campionato, si stanno vedendo i risultati, nei confronti di una situazione che era davvero complicata per vari club, di gente che con il calcio non c’entra niente ma ci sta dentro, per rovinarlo. Lui sta facendo pulizia, e i fatti gli danno ragione. Insieme, stiamo lavorando ad un progetto che lanceremo a Natale, un regalo per il Popolo della Lega Pro!».

E il suo lavoro di attrice?
«C’è eccome. E’ la mia vita, la mia prima attività, quella che negli anni mi ha regalato molte soddisfazioni. Quest’ultimo lavoro, per esempio, che andrà in onda su Rai Uno, il prossimo dicembre in tre serate, (16,17, e 23), dal titolo “Ognuno è perfetto”, per la regia di Giacomo Campiotti, con Edoardo Leo, mi ha riempito il cuore di sentimenti importanti (tratta di bambini con la sindrome di Down), mi ha insegnato davvero tanto, mi ha reso migliore, e la tenacia, la forza che trapelano nella fiction, mi hanno fatto riflettere e rispecchiare. Perché, anch’io, sono un po’ così».

 

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