Guardiola, c'è il nome del sostituto
Eppure, nonostante questa lunga premessa, nella sconfitta dell’altra sera si è intravisto qualcosa in più della semplice delusione per una partita persa. E non si tratta solo di semplici percezioni, segnali da cogliere e decifrare. Infatti, il rigore calciato da Rudiger potrebbe davvero rappresentare la scena finale dell’esperienza europea di Pep Guardiola sulla panchina del Man City. Una decisione non è stata ancora presa, ma le riflessioni sono in atto. Il club - che fra l’altro sta lottando anche fuori dal campo per difendersi dalle accuse di aver violato le regole e per le quali rischia pene severissime, fra cui addirittura la retrocessione – ne è consapevole e ha a propria volta iniziato a riflettere su un futuro senza il santone di Santpedor. Nessuna decisione è stata ancora presa, dicevamo. Anzi di tentativi di convincerlo a rinnovare quel contratto che scade alla fine della prossima stagione il club ne ha già fatti e continuerà a farli anche in queste settimane.
Questo non significa però che la società si farà trovare impreparata di fronte alla prospettiva concreta di dover voltare pagina e dire addio al proprio tecnico. Tanto che il presidente del club campione d’Europa, Khaldoon Al Mubarak, sarebbe sempre più convinto di avere già in casa un degno sostituto. Si tratta del tecnico del Girona, club che fa parte della galassia City Group, Miguel Ángel Sánchez Muñoz, meglio conosciuto come Míchel. Premettendo che sostituire uno come Pep Guardiola sarebbe un compito arduo per qualsiasi essere umano sulla terra, il quarantottenne spagnolo, che alla guida dei catalani sta compiendo un vero e proprio miracolo sportivo, si è già guadagnato la fiducia e il rispetto di tutti nella galassia City. A Míchel, che pare stia anche già studiando l’inglese, vengono riconosciute doti importanti sia dal punto di vista tattico che della leadership. Doti che potrebbero regalargli l’opportunità professionale della vita. Tutto, però, dipenderà sempre e solo da Pep.