Spadafora: “Incrocio le dita perché la Serie A finisca”

Il ministro dello sport dopo l’ufficialità della ripartenza: “È un segnale importante. Che idea mi sono fatto del mondo del calcio? Presidenti diversi tra loro e giustamente interessati al giro di affari”
Spadafora: “Incrocio le dita perché la Serie A finisca”© ANSA

"Un segnale importante perché l'Italia sta ripartendo e il calcio e lo sport diventano protagonisti di questa ripartenza, soprattutto ora che è possibile farlo in sicurezza e nel rispetto della salute di tutti". Così il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, ai microfoni del TG5, all'indomani della decisione sulla ripartenza dei campionati. "Se c'è stato un momento in cui ho pensato che non ce l'avremmo fatta? Sì, nei momenti più difficili, nei giorni in cui i dati della curva erano più alti", ha spiegato. "Ancora adesso incrocio le dita per sperare che il campionato possa andare avanti fino alla fine".

Ufficiale, la Serie A riparte il prossimo 20 giugno

Spadafora: “Un mese fa mi sono molto arrabbiato”

"Che idea mi sono fatto del mondo del calcio? Un mondo con presidenti molto diversi tra loro per approcci e sensibilità, tutti appassionati ma anche giustamente interessati al giro di affari e di interessi economici, legittimi, che ci sono intorno al calcio", ha proseguito. "Ero visto come l''uomo nero'? Mi sono molto arrabbiato quando un mese fa mi chiedevano di decidere una data, quando ancora avevamo problemi con le terapie intensive o trasferivamo le bare sui mezzi della Difesa. Ho trovato assurdo che mi si chiedesse del calcio in un momento del genere", ha sottolineato Spadafora. "Oggi che tutto il Paese riparte mi sembra giustissimo che anche il calcio, importante industria italiana, possa ripartire".

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Spadafora e la riforma dello sport

"Non voglio perdere l'occasione che mi viene data da una legge delega approvata dal precedente Governo che ci consente di riformare il mondo dello sport. Per esempio quello dei lavoratori sportivi, un mondo straordinario di centinaia di migliaia di persone che dedicano la loro vita allo sport ma che non hanno nessun tipo di tutela. Questa e altre cose saranno presenti nella riforma che approveremo entro il mese di agosto".

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