Che assurdità la Supercoppa di nuovo in Arabia

Che assurdità la Supercoppa di nuovo in Arabia© LAPRESSE

Schiacciato dalle ultime notizie di calcio mercato, dagli oh di meraviglia per i primi turni del calendario di serie A, dal grido d’allarme della Lega sulla pirateria che rischia di uccidere il prodotto, è passato un po’ sotto silenzio l’annuncio forse più controverso: anche la prossima Supercoppa Italiana, tra Juventus e Lazio, si giocherà in Arabia Saudita a cavallo tra dicembre e gennaio. Poche parole sull’argomento, un piccolo rimpallo di responsabilità, e via tutti, di nuovo a parlare di mercato, o magari a scegliere la mèta preferita per una vacanza al mare.

Insomma, il caso che ha fatto discutere lo scorso anno sotto Natale - prese di posizione e comunicati sdegnati - si riproporrà esattamente allo stesso modo tra cinque mesi. E anche tra cinque mesi, vedrete, ci saranno le stesse prese di posizione, gli stessi comunicati sdegnati, qualcuno ne approfitterà per guadagnarsi un briciolo di visibilità a spese del calcio, e la risposta sarà in fotocopia: ormai non si può fare nulla, la macchina organizzativa si è messa in moto, ne riparleremo magari il prossimo anno. Insomma, un copione già visto, per un appuntamento che, al di là delle considerazioni di cui ripetutamente si parla, verrà nuovamente vietato ai tifosi da stadio italiano. Ancora una volta gli appassionati di Juve e Lazio, che hanno accompagnato le loro squadre nelle cavalcate vincenti in campionato e in Coppa Italia, non potranno godersi l’atto finale dal vivo. Invece di far disputare la partita a Torino, all’Olimpico, o comunque in Italia, dove magari il pubblico italiano si sarebbe potuto godere una bella serata estiva, dovranno accontentarsi della Tv, con un fuso orario che magari imporrà un orario impossibile. Con la conseguenza, anche dal punto di vista della regolarità del campionato, di dover rinviare qualche partita delle squadre interessate e di quelle impegnate contro di loro a cavallo di dicembre e gennaio. Già, perché quest’anno è stata tra l’altro abolita la lunga pausa di gennaio, ci sarà un solo stop per il 29 dicembre (stop naturalmente garantito anche ai giocatori di Juventus e Lazio) e dunque sarà praticamente obbligato il rinvio di qualche partita di campionato. In pieno contrasto con la direttiva ormai in voga da anni, di giocare anche in condizioni meteo impossibili. Insomma, non ci si ferma magari per un diluvio o una nevicata, ma si può fare per andare a incassare qualche milione di euro in più dall’altra parte del mondo.

Una scelta puramente economica, di un movimento sempre più piegato alle esigenze del business. Per cui - e solo incidentalmente c’entrano Juve e Lazio, perché la scelta è dell’intero governo del pallone - il cacio italiano è disposto a vendere per qualche milione in più ciò che maggiormente rappresenta il nostro prodotto: non a caso la Supercoppa ITALIANA. Che si sarebbe potuta tranquillamente giocare nella seconda settimana di agosto in Italia, avrebbe rappresentato un gustosissimo ritorno del calcio «vero» e avrebbe monopolizzato l’attenzione molto di più di certe amichevoli senza un grandissimo senso. Ma, direte, questo è il calcio moderno e noi dobbiamo magari imparare dagli inglesi che per definizione sono stati sempre i migliori nel marketing e i più bravi a valorizzare e vendere il loro prodotto.

Ah già, dimenticavamo: domenica a Wembley, rigorosamente a Wembley, si gioca la Community Shield - la Supercoppa Inglese - tra Manchester City e Liverpool. The end.

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