Shiffrin e lo schianto nella discesa: gli aggiornamenti dopo la paura

Polemiche dopo le diverse cadute della giornata: due elicotteri che si alzano in volo, toboga, barelle, ambulanze
Shiffrin e lo schianto nella discesa: gli aggiornamenti dopo la paura

CORTINA - La paura fa... cento. La discesa che celebrava il significativo traguardo di gara in Coppa del Mondo per la Perla delle Dolomiti si trasforma in un continuo stop&go. Semafori rossi in continuazione per una caduta dietro l'altra. Ben 12 su 52 concorrenti, il 23%. Troppo. Anche perché ad essere coinvolte sono pezzi da... novanta come la regina dello sci Mikaela Shiffrin, quella delle carvate Federica Brignone, la campionessa olimpica di specialità Corinne Suter (portata in elicottero a Zurigo), ma anche le altre svizzere di rango Priska Nufer e Michelle Gisin. Due elicotteri che si alzano in volo, toboga, barelle, ambulanze. Ragazze che zoppicano e se va bene mettono la borsa del ghiaccio.
Per fortuna alla fine nessuna paga dazio gravemente come Petra Vlhova nel gigante in casa a Jasna (crociato e collaterale andati), soprattutto Shiffrin, che dopo venti secondi di gara nella prima grande piega volante perde il controllo su un dosso affrontato ad alta velocità e si schianta nelle reti ravvicinate. Ginocchia piegate in modo eccessivo, il forte impatto.

Arrivano i soccorsi e dopo quasi dieci minuti l'americana, che ambiva a continuare la sua corsa alla 100ª vittoria in Coppa (è arrivata a 95, con 150 podi), si rialza ma usa i bastoncini come stampelle senza appoggiare la gamba sinistra. L'elicottero la porta in zona arrivo e da lì un'ambulanza alla clinica del paese, là sotto l'Olympia delle Tofane che finisce subito sotto accusa, come il calendario troppo fitto e stressante. Per fortuna è la stessa Federazione Usa a stoppare subito con un tweet in slang stretto: “surface is money”, la pista era bellissima. E dopo un'oretta arriva anche il messaggio della stessa Shiffrin alle compagne nella chat della squadra: «Tutto ok».

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Mikaela Shiffrin, l'aggiornamento sulle condizioni

I primi esami escludono lesioni ai legamenti. E rassicurano il fidanzato Alexander Aamodt Kilde, operato due volte per la dislocazione alla spalla destra e il taglia a un polpaccio patiti volando nelle reti all'arrivo della seconda discesa (dopo anche un superG) di Wengen. Il problema è che subito dopo nello stesso punto era caduta anche Brignone, tornata subito giù sulle sue gambe. «Vedremo domani come mi alzerò, probabilmente avrò male ovunque, ma sto bene. Ho sbagliato io, su quel dossetto. Una rabbia, potevo fare una grande gara».
 

Quella che riesce a Lara Gut-Behrami nonostante abbia dovuto aspettare quasi 20 minuti in partenza perché col pettorale successivo a Shiffrin. La ticinese tira fuori le unghie e si issa in testa, mandando un segnale forte per la possibile riapertura della Coppa, in attesa di notizie definitive su Shiffrin. Poi arriva l'austriaca Stephanie Venier, che la supera, ma sono comunque 80 punti guadagnati (-340) con altri 200 in palio domani e domenica. Lara però attacca su un mondo che comincia a starle sempre più stretto. «Troppi infortuni perché non abbiamo tempo per nulla. Né allenamenti né recupero. C'è sempre un impegno, ci sono le interviste, i social, bisogna apparire invece che fare video ed esaminare quello che fai. Così fai in gara con la testa troppo piena di altro. È davvero un Circo».
Che alla fine, quando sono le due e mezza di pomeriggio passate festeggia con così tanto Prosecco che non s'era mai visto tra le donne. Un podio a cinque, frutto del terzo gradino affollato dai parimerito di Sofia Goggia, della canadese Valerie Venier e dell'austriaca Christina Ager.


«Una giornata difficile - racconta la bergamasca, arrivata a quita 52 podi, il quinto stagionale -. Fermarsi per uscite succede, così tanto e soprattutto con ragazze così forti no. Nella testa qualche pensiero ti entra e rimane. Io infatti, anche perché non abbiamo fatto la seconda prova e nella prima ho sbagliato, ho affrontato la prima parte con cautela, più per capire le linee. Diciamo che ho fatto una prova per la gara di domani». Dove spingerà, senza remore anche se su questa pista ha gioito (3 vittorie) e pianto tanto (il crac pre-Pechino 2022). «Non ho visto pericoli. Ogni caduta ha una spiegazione, si è trattato sempre di errori. Tattico della Shiffrin, tecnico di Federica e della Suter. Succede. Però non è accettabile che ad Altenmark ci abbiamo fatto fare una gara in più togliendo una prova e che a Wengen, dove s'è fatto male Kilde, hanno messo tre gare di velocità di fila sulla pista più faticosa del mondo. Dobbiamo parlarne tra noi atleti, capisco la Fis ma certe cose non vanno bene».

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CORTINA - La paura fa... cento. La discesa che celebrava il significativo traguardo di gara in Coppa del Mondo per la Perla delle Dolomiti si trasforma in un continuo stop&go. Semafori rossi in continuazione per una caduta dietro l'altra. Ben 12 su 52 concorrenti, il 23%. Troppo. Anche perché ad essere coinvolte sono pezzi da... novanta come la regina dello sci Mikaela Shiffrin, quella delle carvate Federica Brignone, la campionessa olimpica di specialità Corinne Suter (portata in elicottero a Zurigo), ma anche le altre svizzere di rango Priska Nufer e Michelle Gisin. Due elicotteri che si alzano in volo, toboga, barelle, ambulanze. Ragazze che zoppicano e se va bene mettono la borsa del ghiaccio.
Per fortuna alla fine nessuna paga dazio gravemente come Petra Vlhova nel gigante in casa a Jasna (crociato e collaterale andati), soprattutto Shiffrin, che dopo venti secondi di gara nella prima grande piega volante perde il controllo su un dosso affrontato ad alta velocità e si schianta nelle reti ravvicinate. Ginocchia piegate in modo eccessivo, il forte impatto.

Arrivano i soccorsi e dopo quasi dieci minuti l'americana, che ambiva a continuare la sua corsa alla 100ª vittoria in Coppa (è arrivata a 95, con 150 podi), si rialza ma usa i bastoncini come stampelle senza appoggiare la gamba sinistra. L'elicottero la porta in zona arrivo e da lì un'ambulanza alla clinica del paese, là sotto l'Olympia delle Tofane che finisce subito sotto accusa, come il calendario troppo fitto e stressante. Per fortuna è la stessa Federazione Usa a stoppare subito con un tweet in slang stretto: “surface is money”, la pista era bellissima. E dopo un'oretta arriva anche il messaggio della stessa Shiffrin alle compagne nella chat della squadra: «Tutto ok».

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