Mikalea Shiffrin tra quelli che fanno un altro sport: 95ª vittoria

L’americana continua a macinare successi e record: "Bello che senza Vlhova la gente sia rimasta a tifare per tutte noi"
Mikalea Shiffrin tra quelli che fanno un altro sport: 95ª vittoria© EPA

Un altro sport. Marco Odermatt e Cyprien Sarrazin l’hanno fatto vedere venerdì e sabato nelle discese sulla Streif, con lo svizzero per la prima volta quasi senza parole per le prestazioni del francese, ma dominatore senza rivali della Coppa del Mondo maschile di sci, nella quale senza disputare slalom ha già sfondato abbondantemente quota mille punti e con tre pettorali rossi (gigante, superG, discesa) ha più di mezza sfera di cristallo bis in mano. Ma un altro sport continua a farlo imperterrita e ormai da dieci anni Mikalea Shiffrin, che nella domenica santificata agli slalom ha subito voltato pagina sulla netta sconfitta (cronometrica) di sabato dalla svedese Hector nel gigante di Jasna, tornando a far girare il pallottoliere dei successi.

Sui Monti Tatra slovacchi, di fronte a migliaia e migliaia di cappellini arancioni orfani di Petra Vlhova (crociato e collaterale del ginocchio destro saltati il giorno prima), l’americana, scioccata una settimana prima dal volo a Wengen del fidanzato Kilde, ha ripreso a danzare come nessuna (nessuno?) tra i paletti stretti, collezionando la vittoria numero 95 in Coppa (quota cento è decisamente raggiungibile già quest’anno) e il 150° podio, portandosi a -5 da Ingemar Stenmark, che la scorsa stagione ha superato nel record (86) che sembrava imbattibile, quello dei successi appunto. 150 podi dei quali 81 in slalom con il successo numero 58, quinto della stagione (settimo globale) che le permetterà con un secondo posto a Soldeu (11 febbraio) di conquistare l’ottava Coppa di specialità e che la vede ormai con praticamente tutte e due le mani (oltre 400 punti di vantaggio su Lara Gut-Berhami e Federica Brignone) sulla sesta sfera di cristallo.

Shiffrin e l'ennesimo record

L’ennesimo record, eguagliando Annemarie Moser-Proell. L’obiettivo della stagione senza Mondiali e Olimpiadi. «Non è stato semplice nella seconda manche - racconta Mikaela dopo essersi difesa dal ritorno della 19enne croata Zrinka Ljutic -. Sentivo la folla, ma le energie erano quelle che erano... Ma è bellissimo stare qui davanti a questa gente. Dopo quanto accaduto sabato con l’infortunio di Petra, è bello che siano rimasti a fare il tifo per tutte le atlete, con la tristezza nel cuore. Ammiro questa gente». Non c’è molto da ammirare invece in Casa Italia sul fronte slalom. Purtroppo lo sappiamo da tempo. Immemore tra le donne, con l’ultima vittoria datata più di 16 anni fa (29 dicembre 2007 a Lienz con Chiara Costazza), troppo tra gli uomini, che mancano dal primo gradino del podio in Coppa da 6 anni (Manfred Moelgg a Zagabria il 5 gennaio 2017). Ieri a Jasna l’unica al traguardo è stata Martina Peterlini, che dopo un periodo di involuzione è tornata a respirare zone buone della classifica (12ª anche se a quasi tre secondi dalla Shiffrin). Deragliata nella seconda manche Marta Rossetti, le altre non qualificate. A Kizbuehel s’è imposto il tedesco Linus Strasser, confermando che lo slalom maschile con il ko di Marc Schwarz non c’è un padrone totale, ma purtroppo nella lista dei papabili non c’è mai un italiano. Alex Vinatzer (16°) conferma l’involuzione tecnica e la discontinuità che per altro condivide con il francese Noel, l’altro predestinato che s’è perso. Troppo fisica, muscolare, la sua azione. Il migliore si conferma Tommaso Sala, che stavolta migliora nella seconda manche e ritrova la top10 (9°), ma a due secondi dalla vetta. «Cercherò di migliorare ancora» dice il milanese. Ottimo proposito e chance già mercoledì con la notturna di Schladming, anticipata domani da un gigante sempre sotto i riflettori della Planai. Donne invece in rotta verso Cortina, dove giovedì iniziano le prove di due discese con superG finale sull’Olympia delle Tofane.

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