“Il limite di Milan? Il cielo! Può vincere anche Ganna”

Robbie McEwen non ha dubbi: “Jonathan è pazzesco e ha margini. Pippo ha sprint e fughe per colpire”
“Il limite di Milan? Il cielo! Può vincere anche Ganna”© /Agenzia Aldo Liverani Sas
Dietro Pogacar c'è di più. Sebbene sia lo sloveno la principale attrazione dell'edizione numero 107 del Giro d'Italia al via domani da Venaria Reale, nel terreno imprevedibile degli arrivi in volata la corsa rosa presenta un parco di protagonisti variegato e competitivo, dove l'Italia può dire la sua grazie anche alla presenza al via dell'ultima maglia ciclamino Jonathan Milan. Attraverso i canali di Eurosport, l'australiano Robbie McEwen racconterà il Giro d'Italia dall'alto di 116 vittorie da professionista sparse tra il 1994 e il 2011, tra cui 12 al Giro e 24 totali nei Grandi Giri. Tutte (o quasi) rigorosamente allo sprint. «Non ricordo in epoca recente un'altra corsa dal pronostico così chiuso come questo Giro. Forse dobbiamo tornare indietro all'epoca più oscura di questo sport o forse a metà degli anni '10, con il dominio di Froome al Tour». 
 
McEwen, chi o cosa può mettere in difficoltà Pogacar? 
«Non c'è molto da dire: se tutto va come deve andare per lui, mi riferisco a cadute o problemi fisici, sarà difficile dargli filo da torcere. Il Giro, però, spesso stravolge tutte le previsioni». 
 
Che consiglio sente di dargli per tentare la doppietta Giro-Tour? 
«Di risparmiarsi! Prima di arrivare a fine luglio c'è un lungo viaggio da fare. E se, come penso, dovesse dimostrarsi il più forte al Giro dovrebbe imparare a gestirsi senza mettere in pericolo il risultato finale». 
 
A differenza della lotta per la classifica generale, la battaglia per le volate sembra molto aperta. Le piacerebbe correre con tutti questi velocisti? 
«Sarebbe bellissimo! Ci sono almeno 12-13 corridori che possono competere per la vittoria allo sprint e questo sarà uno degli elementi più interessanti di questo Giro. Ci sono arrivi diversi, alcuni per sprint di gruppo e altri con maggiori difficoltà altimetriche. Credo ci sarà un bel caos e il mio favorito in queste situazioni è Tim Merlier: dove c'è confusione lui ha l'abilità di saper emergere. Un altro nome interessante è quello di Danny Van Poppel: ha una chance importante da protagonista». 
 
Veniamo agli italiani: Jonathan Milan ha vinto la classifica a punti un anno fa, la domanda che molti si fanno è dove possa realmente arrivare. 
«Il suo limite è il cielo! Ha un motore incredibile, pazzesco. Fino al Giro dello scorso anno non avevamo capito cosa potesse fare negli sprint, mentre quest'anno tutti lo conoscono. Ha margine per migliorare e vincere sempre di più: la sua forza gli permette di poter essere competitivo su più fronti, anche con percorsi esigenti. Il lato dove può migliorare riguarda il suo stile di guida in bici, ancora un po' ruvido. Se riuscisse ad affinarlo, ne guadagnerebbe ancora in velocità».  
 
Quello della Lidl-Trek, la squadra dell'azzurro, è il miglior treno del Giro? 
«Oggi non ci sono più i treni di una volta, basta un uomo che ti guidi nella fase più concitata dello sprint. Devo dire che, alla Tirreno-Adriatico, Consonni ha fatto un ottimo lavoro per Milan e credo anche al Giro basterà per Milan per provare a vincere più tappe possibili».  
 
In passato abbiamo visto anche Filippo Ganna testarsi su alcuni arrivi allo sprint, risultando competitivo. Crede che ci riproverà al Giro e che potrà dire la sua? 
«Assolutamente sì. Magari non in tutti gli arrivi allo sprint, ce ne sono alcuni più esigenti che si adattano alle sue caratteristiche. Non credo, inoltre, voglia buttarsi nella mischia con i tanti obiettivi stagionali che ha nel mirino. Credo però alcuni giorni, con una corsa più dura e con arrivi magari su leggere strappi, possa dare filo da torcere agli sprinter. E in fuga sarà un pericolo costante: può fare un sacco di cose con la potenza di cui dispone». 

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