Come Moser cambiò lo sport: "Mi dissero: se non lo fai tu, cerchiamo un altro"

Quarant’anni fa in Messico il Record dell’Ora a 50,808. Poi si migliorò arrivando a 51,151 km: "Mi intrigava l’idea di essere assistito da un’equipe scientifica"

Quaranta candeline sulla torta del record dell’ora. Il 19 gennaio 1984 Francesco Moser stabilì il record a Città del Messico: 50,808 chilometri. Oggi, 40 anni fa percorse ben 1.377 metri in più del primato di Eddy Merckx del ’72. E il 23 gennaio ’84 Moser si migliorò con 51,151 chilometri, stabilendo la sua impresa più storica. Infatti “51,151” è diventato anche brand del pregiato spumante che il campione produce nel maso di Gardolo (Trento). Il record di Merckx in Messico venne etichettato “ultimo della dimensione umana”.

I due primati moseriani a quota 2.240 della capitale messicana furono i primi dell’era scientifica e fecero voltare pagina al ciclismo e anche allo sport più in generale. Benché Moser non ne sia convintissimo: "Ogni record dell’ora è stato realizzato con delle novità tecnologiche - afferma il campione nato a Palù di Giovo il 19 giugno ‘51 - compreso quello di Merckx che aveva utilizzato una bici innovativa. Nei record dell’ora d’inizio secolo le velocità erano basse, l’aerodinamica di bici e indumenti influiva poco. Nell’era moderna, con velocità elevate, l’aerodinamica ha influito tantissimo perché la resistenza dell’aria è proporzionale al quadrato della velocità. Adesso nelle competizioni a tempo i particolari aerodinamici danno vantaggi enormi".

Moser, la proposta dell'Equipe Enervit

Francesco nella stagione su strada 1983 non era stato devastante. Ciò non scoraggiò l’azienda Also Enervit di patron Paolo Sorbini. I componenti dell’Equipe Enervit, tra i quali Enrico Arcelli, Giovanni Tredici, il dietologo Lorenzo Somenzini, il preparatore atletico Aldo Sassi, Francesco Conconi, il collaboratore tuttofare Piero Gaiardelli proposero a Moser di tentare il record dell’ora garantendo al progetto sostegno economico, scientifico e organizzativo. "Furono espliciti - racconta Moser - dissero che se non avessi accettato si sarebbero rivolti a qualche altro passista. L’idea di essere il primo a tentare il record assistito da un’equipe medico scientifica m’intrigò, e poi non avevo nulla da perdere. Accettai, anche se non c’era molto tempo per la preparazione. L’Enervit grazie ai miei primati ottenne una pubblicità enorme". E la ottenne anche il professor Conconi, ideatore del test per la determinazione della soglia aerobica, oltre la quale l’atleta avverte sensazioni di fatica.

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Moser, il record del Deportivo Olimpico e il primatista Ganna

Moser fece da “cavia” col cardiofrequenzimetro: "Era uno dei primi, voluminoso, impossibile da utilizzare durante i tentativi". I valori del test Conconi consentirono a Sassi di pianificare la preparazione a Moser che raggiunse Città del Messico il 27 dicembre. "L’Equipe Enervit mi procurò la casa e andò a sistemare la pista: optammo per il “Deportivo” di cemento. L’altro velodromo con pista di legno era in pessime condizioni. Al Deportivo lo staff Enervit fece ricoprire la parte interna della pista con uno strato di resina". Il perimetro del Deportivo Olimpico è di 333, 33 metri e per migliorare il record di Merckx lo staff Enervit chiese a Moser di percorrere il giro sempre sotto i 24”, predisponendo una tabella per superare il belga di almeno 400 metri. "Non esisteva nell’84 il mini computer contachilometri che adesso tutti hanno e così venne montato un altoparlante all’inizio della curva per segnalarmi i tempi. E in più durante il tentativo Sassi mi evidenziò i miglioramenti camminando a bordo pista nel mio senso di marcia. Io percorsi i 50,808 da record".

A fine secondo tentativo, quello dei mitici 51,151, Francesco dichiarò quanto segue: "Forse con un rapporto leggermente più lungo potevo ottenere qualche centinaio di metri in più. Però non era facile azionarne uno più lungo". Dall’otto ottobre 2022 è primatista dell’ora Filippo Ganna con 56,792 chilometri. "Ganna - sostiene Moser - ha fatto qualcosa di straordinario e difficilmente superabile. Ha sbagliato la data, concomitante col Giro di Lombardia, in un periodo ancora ricco di gare su strada. Avesse aspettato un mese il suo record avrebbe avuto la grandissima risonanza che merita. Avrebbe avuto più tempo per prepararlo dopo l’attività su strada". Prima di Ganna il record lo stabilì Daniel Bigham con 55,548. "Bigham è tra i pochissimi in grado di battere Ganna". Oggi a Gardolo brindisi in onore di Moser. Cin cin, signore del tempo.

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Quaranta candeline sulla torta del record dell’ora. Il 19 gennaio 1984 Francesco Moser stabilì il record a Città del Messico: 50,808 chilometri. Oggi, 40 anni fa percorse ben 1.377 metri in più del primato di Eddy Merckx del ’72. E il 23 gennaio ’84 Moser si migliorò con 51,151 chilometri, stabilendo la sua impresa più storica. Infatti “51,151” è diventato anche brand del pregiato spumante che il campione produce nel maso di Gardolo (Trento). Il record di Merckx in Messico venne etichettato “ultimo della dimensione umana”.

I due primati moseriani a quota 2.240 della capitale messicana furono i primi dell’era scientifica e fecero voltare pagina al ciclismo e anche allo sport più in generale. Benché Moser non ne sia convintissimo: "Ogni record dell’ora è stato realizzato con delle novità tecnologiche - afferma il campione nato a Palù di Giovo il 19 giugno ‘51 - compreso quello di Merckx che aveva utilizzato una bici innovativa. Nei record dell’ora d’inizio secolo le velocità erano basse, l’aerodinamica di bici e indumenti influiva poco. Nell’era moderna, con velocità elevate, l’aerodinamica ha influito tantissimo perché la resistenza dell’aria è proporzionale al quadrato della velocità. Adesso nelle competizioni a tempo i particolari aerodinamici danno vantaggi enormi".

Moser, la proposta dell'Equipe Enervit

Francesco nella stagione su strada 1983 non era stato devastante. Ciò non scoraggiò l’azienda Also Enervit di patron Paolo Sorbini. I componenti dell’Equipe Enervit, tra i quali Enrico Arcelli, Giovanni Tredici, il dietologo Lorenzo Somenzini, il preparatore atletico Aldo Sassi, Francesco Conconi, il collaboratore tuttofare Piero Gaiardelli proposero a Moser di tentare il record dell’ora garantendo al progetto sostegno economico, scientifico e organizzativo. "Furono espliciti - racconta Moser - dissero che se non avessi accettato si sarebbero rivolti a qualche altro passista. L’idea di essere il primo a tentare il record assistito da un’equipe medico scientifica m’intrigò, e poi non avevo nulla da perdere. Accettai, anche se non c’era molto tempo per la preparazione. L’Enervit grazie ai miei primati ottenne una pubblicità enorme". E la ottenne anche il professor Conconi, ideatore del test per la determinazione della soglia aerobica, oltre la quale l’atleta avverte sensazioni di fatica.

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