Gli avvocati di mamma Pantani: "Marco a Campiglio è stato fregato. A Rimini siamo convinti sia stato ucciso"

I legali Fiorenzo e Alberto Alessi determinati a ristabilire la verità dei fatti perché venga resa finalmente giustizia al Pirata: sia sulla sua esclusione dal Giro ’99 che stava dominando sia sulle cause della sua fine nell’albergo romagnolo. La relazione dell’Antimafia, firmata da Nicola Morra, può segnare una svolta nell’inchiesta riparta dalla Procura di Rimini
Gli avvocati di mamma Pantani: "Marco a Campiglio è stato fregato. A Rimini siamo convinti sia stato ucciso"© /Ag. Aldo Liverani Sas

La campagna perché Marco Pantani e la sua famiglia ottengano finalmente verità e giustizia ha registrato un passo avanti molto importante. "È fatto conclamato che a Madonna di Campiglio Marco Pantani - per usare parole sue - venne "fregato". Anche da parte di organi giudiziari è stato affermato che a Madonna di Campiglio fu scritta una pagina nera per la cronaca e per il ciclismo, ovviamente in danni di Marco Pantani e da parte di soggetti agevolmente individuabili». Gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi sono i legali di fiducia della famiglia Pantani. Hanno rilasciato queste dichiarazioni al sito tuttobiciweb dopo che sono state pubblicate le risultanze dell'inchiesta condotta nell’ultima legislatura dalla Commissione Parlamentare Antimafia presieduta da Nicola Morra e dettagliatamente pubblicate ieri da tuttosport.com. «Non commentiamo questa relazione, ma ne prendiamo atto. Non ci risulta sia la prima di analogo tenore e contenuti. È fatto conclamato che a Madonna di Campiglio Marco Pantani - per usare parole sue - venne "fregato". Anche da parte di organi giudiziari è stato affermato che a Madonna di Campiglio fu scritta una pagina nera per la cronaca e per il ciclismo, ovviamente in danni di Marco Pantani e da parte di soggetti agevolmente individuabili».

“MARCO È STATO UCCISO”. La Procura di Rimini ha aperto una nuova inchiesta, prendendo spunto anche dall'audizione di Fabio MIradossa che, nel 2005, patteggiò una condanna per spaccio legato alla morte di Marco e nel 2020 parlò davanti all'Antimafia,dichiarando: "“Marco è stato ucciso. Io l’ho conosciuto 5-6 mesi prima che morisse e di certo non mi è sembrata una persona che si volesse uccidere. Era perennemente alla ricerca della verità sui fatti di Madonna di Campiglio e ha sempre detto che non si era dopato. La verità non la volevano, hanno beccato me ma io già sedici anni fa dicevo che Marco è stato ucciso, non è morto per droga: lui ne usava quantità esagerate e, quella volta, ha avuto una quantità minima di cocaina rispetto a quello a cui era abituato e l’ha avuta 5 giorni prima della morte. Qualsiasi drogato usa subito la droga”. Nonostante sei anni fa sia stata archiviata anche una seconda inchiesta sulla morte di Pantani, mamma Tonina non si è mai arresa. Assistita dagli avvocati Alessi, è stata ascoltata dalla Procura romagnola. Intervistato da Repubblica, Fiorenzo Alessi ha dichiarato:“Mamma Tonina chiede di capire una volta per tutte se il figlio è morto per un mix di antidepressivi con la cocaina assunta precedentemente oppure se ci sono altri motivi“, La Procura di Rimini, nella persona del sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha aperto un nuovo fascicolo, al momento contro ignoti, sulla morte di Marco Pantani. Leggendo l’enorme mole di documenti, abbiamo scoperto alcuni elementi trascurati dalle precedenti indagini, dei buchi, dei vuoti. Ci conforta sapere che anche la Commissione antimafia abbia trovato nuovi elementi e confidiamo nel fatto che abbia trasmesso gli stessi alla Procura. Il caso Pantani è avuto tanti passaggi, tanti salti in avanti e ritorni indietro. Ora crediamo di avere in mano delle carte molto buone per arrivare a una verità processuale e restituire a Marco e alla sua famiglia, alla signora Tonina in particolare, verità e giustizia”.

PROVETTA MANIPOLATA. “La Commissione antimafia ha scritto anche di irregolarità nel controllo di Madonna di Campiglio, della provetta, dell’errore nella trascrizione dell’orario, nella presenza di personaggi estranei nella stanza alle normali procedure Uci. Tutte cose sacrosante, che purtroppo però, per il genere di reato ipotizzato, si scontrano con l’avvenuta prescrizione e anche con i principi della riforma Cartabia. Sull’omicidio di Marco, perché noi di omicidio siamo convinti si tratti, invece si può andare fino in fondo. E così faremo”.

 

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