Serie A raffa. Ancora una sbandata delle magliette milanesi

La MP Filtri battuta in casa per 0-1 dai riminesi della Cvm Utensiltecnica. I veneti della Fahion vincono a Perugia e agganciano la capolista
Serie A raffa. Ancora una sbandata delle magliette milanesi

Da brivido. Non è un film adrenalinico al cinema, non è un buon thriller da leggere, è “solo” il finale scudetto della raffa. Sì, perché la MP Filtri Caccialanza Milano perde ancora, stavolta in casa, contro la CVM Utensiltecnica: 1-0. E la Fashion Cattel Treviso (nella foto) supera a Perugia l’Aper, 2-0. Insomma, per dirla alla Goldrake, agganciamento effettuato. Con i milanesi in difficoltà, probabilmente per motivi di tenuta psicologica, i trevigiani malgrado qualche assenza tornano in gioco. La 18esima giornata sarebbe dovuta essere teoricamente interlocutoria e invece, quando mancano quattro giornate al termine del torneo, D’Alterio e company colmano il distacco dalla prima. I montegridolfesi della CVM, alla ricerca di punti per tirarsi fuori dal pericoloso agone playout, centrano una pesante vittoria in trasferta e danno loro una mano. Per i meneghini, sebbene sempre in testa, la statistica è impietosa: 1 punto nelle ultime 4 partite. Non brillante ma decisamente migliore quella dei veneti, che nelle stesse mettono insieme 7 punti, sufficienti a ottenere il pareggio in vetta. Quattro gare alla fine palpitanti, si diceva, compreso lo scontro diretto alla penultima.

Chi non riesce a ottenere il massimo da un potenziale turno favorevole è l’Alto Verbano. I varesini, campioni d’Italia in carica, pareggiano 2-2 sui propri campi contro l’Enrico Millo di Salerno. I campani, nettamente in crescita, mettono così in cassaforte un punto importante tra i rari ottenuti in trasferta ipotecando, sulla carta e classifica alla mano, la permanenza in serie A. I lombardi invece vedono sfumare la possibilità di riportarsi a sole tre lunghezze dal duo che guida e strizzare, perché no, l’occhio a una clamorosa rimonta per un improbabile ma in quei termini non impossibile, tentativo di bis tricolore. Vince poi il Boville Marino agevolmente sull’Ancona 2000, 3-0, con i marchigiani ormai relegati malvolentieri al ruolo di comparsa. I capitolini recuperano qualcosa verso l’alto ma è davvero difficile ipotizzare di arrivare più su del podio, nel loro caso, anche realizzando una serie di vittorie tutt’altro che scontate da qui alla fine. Si impone anche la Rinascita di Modena tra le mura amiche, 1-0 sul Montegranaro che, nonostante la sconfitta, resta ancora a distanza di sicurezza dalla terz’ultima Aper. Gli umbri devono arrivare al minimo a meno quattro per assicurarsi i playout, e ora sono a meno sei proprio dagli ascolani. Infine, i giovani del Montecatini Avis si tolgono la soddisfazione di battere in Toscana 2-0 L’Aquila, addolcendo così un pizzico la discesa nella categoria cadetta.

TARGA D’ORO ALASSIO

E venne il giorno della Perosina. E' il titolo del nuovo film mandato in onda sui terreni del Palaravizza di Alassio, palcoscenico dell'edizione numero 64 della fantastica Targa d'Oro. Quella di patron Giancarlo Data è la quarantesima società a iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della competizione più amata. E lo deve alla quadretta composta da Andrea Collet, Alessandro Longo, Gianmichele Maina, Luca Melignano, protagonisti di una maratona iniziata sui campi della Palasport di Albenga e conclusa dopo otto sfide al cospetto della biellese La Capannina. Quest'ultima avrebbe voluto regalare a Mario Suini – tredicesima finale la sua - l'undicesimo sigillo (a due dal record di Arrigo Caudera) e allo sloveno Jasmin Causevic, al croato Roland Marcelja e Massimo Cardano la gioia del primo successo al debutto alassino, ma i perosini targati Boulenciel sono apparsi refrattari ad ogni tentativo di assalto. Dopo il 13-0 inflitto nei quarti alla Calvarese (Torre, Nassano, Crovo, Gnecco) in cinque giocate, il successivo 13-1 in altrettante giocate contro Rosta (Manolino, Cibrario, Porello, Brero), hanno calato il decisivo 13-1 , stavolta dopo una giocata in più, contro una quadretta reduce dal successo ai danni della genovese Abg (Emilio Piccardo, Luca Piccardo, Vaccarezza, Ginocchio), e  graziata nei quarti di finale dai francesi del Rumilly (per ore Condrò e soci si sono chiesti come hanno fatto a gettar via la vittoria). Nel confronto conclusivo i biellesi hanno palesato evidenti difficoltà, soprattutto in bocciata (Marcelja neppure il cinquanta per cento). Per contro la quadretta perosina avrebbe potuto chiudere il match già nella quarta giocata, sul parziale di 8-1, per poi gioire quando mancavano ancora 46 minuti al termine del tempo regolamentare.

Entusiasmo espresso subito dopo in un inconsueto quadro familiare dalla “banda dei passeggini”. Nulla a che fare con i malviventi, ma con i quattro protagonisti del trionfo alassino intenti a condividere la loro gioia con i rispettivi pargoli Francesco (Longo), Manuel (Melignano), Brian (Collet), Marzio (Maina). “Anche per noi – ha affermato Longo, portavoce della quadretta – è arrivata la prima volta dopo tante Alassio. Io ero più volte arrivato nei pressi della Targa, ma ne avevo soltanto sentito il profumo. Negli ultimi tre incontri abbiamo concesso poco agli avversari. La partita più difficile? Sicuramente quella contro i francesi del Gap di La Posta. Sul parziale di 6 a 6 io e Melignano abbiamo dovuto colpire due pallini decisivi per vincere. Questa gara è sempre magica, ti regala grosse emozioni. Per Maina era il debutto; quindi gioia doppia. Siamo felici. Speriamo sia di buon auspicio per la finale scudetto “.

Sulla quarta edizione della Targa Junior hanno posto il sigillo Gabriele Graziano e Riccardo Marzanati del Jolly Club di Buronzo bissando il successo del 2016. La coppia vercellese, superato il doppio ostacolo Arnasco (Alessandro Curto-Matteo Cefeo nei quarti e Nicolas Gallizia-Michele Arrigoni in semifinale), in finale ha beffato l'altro tandem ligure, l'Andora Bocce di Stefano Sciutto e Lorenzo Siffredi, con un colpo di timone sul parziale negativo di 3-7, che ha fruttato la svolta decisiva (7-7, 11-7, 13-7). “Più difficile l'esperienza dello scorso anno “hanno dichiarato i vincitori, che hanno aggiunto: ”Anche sullo svantaggio, abbiamo sempre creduto di farcela”.

La sfida rosa fra le socie di nazionale e di squadra (Borgonese), Serena Traversa e Gaia Falconieri, ha premiato quest'ultima, scesa in campo in compagnia di Liliana Cavaglià per i colori dell'aostana Zerbion. Sfida incertissima, sempre aperta, conclusa allo scadere del tempo sul 12-9. Le valligiane erano approdate in finale dopo aver respinto (13-4) il tentativo delle croate del Cavle, Carolina Bajric e Tea Cancarevic, mentre la Montatese di Traversa e Lucia Bosio, aveva travolto (13-0) la savonese La Boccia Carcare di Francesca Carlini – Chiara Mellano. Per la Falconieri: ”Una grande gioia. Sono sempre arrivata a un passo dalla Targa. Una bella finale, boccia su boccia. Dedichiamo la vittoria al presidente della Zerbion, Roberto Dujany, ed io a mio padre Paolo”.

PETANQUE

Vita Nova di Savigliano e Cps di Sampierdarena: sono loro le scudettate della serie B di petanque il cui epilogo si è celebrato sui campi della cuneese La Novella e della genovese Abg. Il club maschile di Dario Castellano, schierante Daniel Bresciani, Massimo Carletti, Daniele Rovera, Devid Cerutti, Guido Fiandino, Steven Bresciani, Massimo Mammoliti, Francesco Gallino, non ha fatto sconti al Vignolo nella sfida valida per il titolo, chiudendo la pratica tricolore ancor prima della disputa del terzo turno (10-2). Per i vignolesi di Manuel Aime (Simone Giordano, Loris Olivero, Claudio Rosso, Franco Parola, Simone Giraudo, Ivano Parola, Francesco Borgetto, Ferruccio Borgetto, Massimo Bruna, Davide Ghio) la consolazione della promozione nella massima serie. Esce invece dalla cadetteria la savonese Martina Sassello sconfitta nella sfida salvezza dalla cuneese Costigliolese.

E' stata l'esperienza a regalare alle sampierdarenesi del Cps, Filomena Bracco, Cosetta Viviani, Saveria Zena, Maria Teresa Idda, Ornella Cresta, Grazia Giaccone, Maria Teresa Romano, Amelia Angioli, Andreina Ghiglione, il trofeo rosa. Alle pegliesi del Lanternino, che avevano sovvertito i pronostici superando nel derby di semifinale La Scogliera, sono rimasti i due punti della bandiera ed ovviamente la gioia della promozione in A.

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