Il fascino della Sardegna in MTB

Da Nord a Sud, sono tanti i percorsi dedicati agli appassionati delle due ruote
Il fascino della Sardegna in MTB

La Sardegna, con i suoi paesaggi mozzafiato, i suoi sentieri sterrati e la sua natura selvaggia, è un paradiso per gli amanti della mountain bike. Dai panorami costieri alle vette montuose, l’isola offre una varietà di percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza. Per tutti gli appassionati uno dei tracciati più belli della Gallura, regione nord-orientale della Sardegna, è a Capo Figari, pro-montorio nel territorio di Golfo Aranci. Il percorso ad anello, con il quale si raggiunge la vetta del promontorio, parte dalla meravigliosa spiaggia di Cala Moresca, la distanza dalla cima è poco più di 3 chilometri con un dislivello di 350 metri. Una volta arrivati in cima al capo si trovano i resti del Semaforo della Marina Militare e si può godere di una vista a 180 gradi su tutto il litorale orientale: a nord la Costa Smeralda con l’isola di Mortorio mentre a sud il golfo di Olbia e l’isola di Tavolara. Continuando lungo il percorso, inizieranno a emergere resti risalenti alla Grande Guerra, fino ad incontrare la batteria costiera Luigi Serra. Facendo una piccola deviazione dal percorso principale, si arriva al “cimitero inglese”: chiamato in questo modo per la sepoltura di un marinaio inglese, in realtà custodisce in prevalenza marinai italiani. Avanzando infine per il sentiero si giunge a Cala Greca, da dove si scorge la roccia Mamma Chiatta.

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Verso occidente

Un altro itinerario proposto è un anello di media difficoltà, adatto a mountain biker di livello intermedio, che si snoda lungo la costa nord-occidentale della Sardegna, nel Parco Regionale di Porto Conte. Il percorso, con partenza e arrivo ad Alghero, offre un’entusiasmante combinazione di paesaggi naturalistici mozzafiato e siti di interesse storico-culturale. La partenza è dal lungomare di Alghero, costeggiando le mura storiche della città catalana. Superata la frazione di Fertilia, ci si immerge nella pineta di rimboschimento che si estende alle pendici dei monti Doglia e Murone. Al km 14,3 una suggestiva deviazione conduce alla cima del Monte Murone, da cui si gode di una vista panoramica sublime sulla baia di Porto Conte. Proseguendo sul tracciato principale, si attraversano le piste forestali che circondano il Capo di Punta Giglio, regalando scorci incantevoli sulla costa rocciosa e sul mare cristallino. Al km 25,8 si lascia la zona forestale e si ritorna su asfalto, in direzione delle rinomate spiagge del Lazzaretto e delle Bombarde, per poi tornare nella cittadina di Alghero.

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Nell'entroterra

Il terzo percorso per gli appassionati, si trova nell’entroterra sardo, più nello specifico ad Orgosolo. Si parte dal centro del paese, andando verso la prima tappa che conduce verso i siti archeologici di Su Calavriche, Mereu e Gorropu, all’imboccatura del celebre canyon omonimo. Percorrendo sentieri sterrati, immersi nella macchia mediterranea, si incontrano bellezze archeologiche e naturali. Proseguendo in salita, si raggiunge il Supramonte di Orgosolo che attende i bikers con la sua bellezza selvaggia e incontaminata. Sfidate le pendenze ci si immerge in un paesaggio aspro e affascinante. Un sentiero condurrà alla dolina di Su Suercone, una voragine naturale che lascia senza fiato. È d’obbligo affacciarsi sul baratro e contemplare la potenza della natura. Qui è doveroso concedersi un momento di pace e tranquillità immersi nel bosco di Montes, tra sos pinnettos, antiche capanne di pastori, nel silenzio e nella natura, respirando l’aria fresca e rigenerante. Una volta scesi giù per il versante, l’itinerario vi riporterà verso le strade del paese, che si trasformano in un museo a cielo aperto. I murales, con i loro colori vivaci e le loro storie intense, raccontano la cultura, le tradizioni e le lotte di Orgosolo.

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Verso sud

Percorrendo l’isola verso sud, oltre a trovare coste più dolci e sabbiose, ci sarà la possibilità di esplorare l’imponente parco dell’Oasi di Monte Arcosu. Situata vicino alla costa sud-occidentale della Sardegna, è un patrimonio naturalistico di straordinaria rilevanza, essendo la più grande riserva del WWF in Italia: si estende per quasi quattromila ettari di foresta, offre un cuore di lecci e sugheri, dove il cervo sardo, uno dei simboli della fauna isolana, si aggira indisturbato. Un itinerario particolarmente affascinante per gli appassionati di mountain bike è il giro completo di Monte Arcosu. Questo percorso inizia dalla Chiesa di S. Lucia e presenta una parte iniziale pianeggiante con qualche breve strappo in salita, per poi proseguire in salita con tratti tecnici. Si segnala che ci sono due tratti da fare a piedi, il primo in discesa, breve in prossimità di una casa diroccata, ma ripido, mentre il secondo in salita, presso la località Marroccu, è più lungo con fondo smosso da pietre. La discesa da Punta Marroccu riporta alla vallata del Rio Guttureddu e infine al parcheggio. Per raggiungere il punto di partenza, se si proviene da Cagliari, si percorre la Strada Statale 195 per Pula, si gira dopo 12 chilometri in direzione Macchiareddu e si imbocca la seconda strada ovest, proseguendo fino alla chiesa campestre di S. Lucia. Spostandosi nel sud-ovest della Sardegna, si trovano bellezze naturalistiche e panorami mozzafiato, tra cui quello di Pan di Zucchero, che con i suoi 133 metri di altezza, è il faraglione più alto del Mediterraneo. Un itinerario MTB affascinante in questa zona è il Sentiero dei 5 Faraglioni. Percorso che inizia a Nebida, da dove si può godere della vista dei 5 faraglioni: Portu Raffa, S’Agusteri (delle aragoste), i due di Portu Banda, e il maestoso Pan di Zucchero. Il punto di partenza è la Laveria La Marmora, un edificio minerario storico e suggestivo, che si raggiunge attraverso una gradinata composta da 400 gradini. Da qui, ci si ricongiunge al sentiero che conduce alla spiaggia di Portu Banda e si prosegue per cale rocciose e spiaggette fino alla spiaggia di Masua. Se si desidera, si può proseguire verso Porto Flavia e concludere il sentiero con la visita al celebre porto minerario sul mare. Il percorso è di circa 7 chilometri, con un dislivello di circa 200 metri, e richiede circa 3 ore di tempo, più un’ora per la visita di Porto Flavia.

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La Sardegna, con i suoi paesaggi mozzafiato, i suoi sentieri sterrati e la sua natura selvaggia, è un paradiso per gli amanti della mountain bike. Dai panorami costieri alle vette montuose, l’isola offre una varietà di percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza. Per tutti gli appassionati uno dei tracciati più belli della Gallura, regione nord-orientale della Sardegna, è a Capo Figari, pro-montorio nel territorio di Golfo Aranci. Il percorso ad anello, con il quale si raggiunge la vetta del promontorio, parte dalla meravigliosa spiaggia di Cala Moresca, la distanza dalla cima è poco più di 3 chilometri con un dislivello di 350 metri. Una volta arrivati in cima al capo si trovano i resti del Semaforo della Marina Militare e si può godere di una vista a 180 gradi su tutto il litorale orientale: a nord la Costa Smeralda con l’isola di Mortorio mentre a sud il golfo di Olbia e l’isola di Tavolara. Continuando lungo il percorso, inizieranno a emergere resti risalenti alla Grande Guerra, fino ad incontrare la batteria costiera Luigi Serra. Facendo una piccola deviazione dal percorso principale, si arriva al “cimitero inglese”: chiamato in questo modo per la sepoltura di un marinaio inglese, in realtà custodisce in prevalenza marinai italiani. Avanzando infine per il sentiero si giunge a Cala Greca, da dove si scorge la roccia Mamma Chiatta.

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