Vincevano e facevano casino, i bimbi del tennis. Quelli di una volta, almeno. Ma oggi è diverso. Sono cambiati i bimbi, di sicuro. E anche il tennis… Michael Chang si fece conoscere a diciassette anni, e per eliminare Ivan Lendl nei quarti a Parigi gli rifilò un perfido servizio dal basso. Boris Becker alla stessa età si prese Wimbledon paragonandosi a un carro armato. Gli spiegarono che certi paragoni era meglio metterli da parte, tanto più per un tedesco. E poi, si erano mai visti dei carri armati tuffarsi sulle volée come amava fare lui, lasciando buche per tutto il Centre Court? Oggi i bimbi che vincono sono professionali, composti, sanno ciò che vogliono e hanno una cultura dell’allenamento, del sacrificio, della fatica che fa onore. La differenza sta nel fatto che quelli di prima li guardavi e sembravano ancora bambini, quelli di oggi li scopri già uomini, anche se non hanno storie da raccontare, dato che ancora non le hanno vissute.