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Sinner-Alcaraz, diretta e dove vedere in tv e streaming la finale del Roland Garros in tempo reale

I numeri 1 e 2 al mondo scendono in campo a Parigi per contendersi la prima finale Slam fra tennisti del terzo millennio

"Il tennis ha bisogno di rivalità ma non ci siamo solo io e Carlos". Questa volta a dirlo è lo stesso Jannik Sinner, invitato a rispondere nuovamente sulla rivalità con il suo vice in graduatoria Carlos Alcaraz. Così anche lo spagnolo, chiamato a più riprese a dire la sua in merito alla contesa del leadership mondiale, che ha già visto il 6 volte campione Slam accomodarsi in vetta per la prima volta nel settembre 2022. Domanda puntuale, obbligatoria tutte le volte che i tennisti classe 2001 e 2003 si ritrovano in finale. È successo a Roma 2025, a Pechino 2024 e prima ancora a Umago 2022. In tutte le occasioni si è lottato sul rosso, dove Carlos ha dimostrato di essere quel "ratto da terra" come Andre Agassi amava inquadrare gli avversari che per una vita hanno tormentato il suo cammino sulla polvere di Parigi prima consacrarsi definitivamente nel '99.

Sinner-Alcaraz: la finale Z

Il centrale del Roland Garros è ora un palco esclusivo della nuova generazione di cui si parla almeno dal 2018, anno in cui Sinner e Alcaraz sono diventati professionisti. Sul Philippe-Chatrier andrà infatti in scena la prima finale Slam fra tennisti nati nel secondo millennio. Accade dopo il bacio d'addio riservato da Novak Djokovic al campo che lo ha visto trionfare 3 volte su 24. L'ex numero 1 al mondo, in vetta a tutte le altre graduatorie su cui si regge la storia del tennis, è stato comprensibilmente sostenuto dal pubblico per tutta la durata del match contro il campione azzurro. Succede tutte le volte che iniziano a scorrere i titoli di coda alla fine di un'era. Era successo all'ultimo Us Open di Agassi contro Marcos Baghdatis, con lo statunitense già lasciato "orfano" da Pete Sampras (ritiratosi quattro anni prima) e portato in spalla dal pubblico di casa prima che lasciasse il timone a un serbo, uno svizzero e un maiorchino. Insomma, stando alle parole dello stesso Nole, e all'ultimo saluto a Richard Gasquet, il Roland Garros non è un Paese per vecchi. 

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