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Sinner, l'inchino a Djokovic "il migliore" e il limite da superare con Alcaraz: "ne senti l'aura"

Jannik, la vittoria su Nole e la Finale del Roland Garros: "Non me l'aspettavo". Ora c'è da ribaltare il pronostico

"Ho dovuto giocare il mio miglior tennis. Novak ha fatto vedere ancora una volta che è un modello per noi giocatori più giovani". Con queste parole Jannik Sinner commenta il successo su Novak Djokovic, che vale l'accesso alla prima finale in carriera al Roland Garros, nonché il ritorno dell'Italtennis 49 anni dopo il trionfo di Adriano Panatta al Major francese. Un successo rimediato con il punteggio finale di 6-4, 7-5, 7(7)-6(3) e che apre le porte alla seconda edizione stagionale dello scontro con il vice e rivale Carlos Alcaraz,  uscito vincitore dal match contro Lorenzo Musetti in seguito al ritiro del numero 6, già affrontato sul rosso di Roma, dove lo spagnolo si è imposto in 2 set.

Il bacio d'addio di Nole 

Il pubblico del centrale saluta nel mentre il 24 volte campione Slam e 3 volte campione a Parigi, già reduce dalla rimonta contro il numero 3 Alexander Zverev dopo oltre 3 ore di incontro che hanno però stretto la morsa della fame del serbo trentottenne, sostenuto per tutto l'incontro dal pubblico a cui non si può di certo rimproverare l'attaccamento che gli spalti di tutti il mondo riservano alle leggende troppo testarde per volerla dare vinta al tempo. Uscendo dal campo, Nole ha baciato la terra del centrale, dichiarando poi come potrebbe essere stato il suo ultimo ballo al Roland Garros. Lo stesso Sinner, ne ha ricordato il primato nella storia -  la finale dell'8 giugno sarà inoltre la prima finale Slam contesta fra due tennisti nati nel secondo millennio - .

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