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Musettì, c’est magnifique: la racchetta a 4 anni, l'idolo Federer, il rovescio a una mano

Musettì, c’est magnifique: la racchetta a 4 anni, l'idolo Federer, il rovescio a una mano Getty Images
Da un regalo di papà Francesco è cominciato tutto: la scelta di un bambino di talento, il rapporto con il maestro Tartarini, i sacrifici di mamma e la sua ascesa nella Top Ten

L'ascesa

Nel 2019, all’Australian Open, il primo grande trionfo internazionale: uno Slam, da junior. Con la speranza poi di replicare da grande, prima o poi. Appresso, Lorenzo si porta la sua storia. I sacrifici di mamma Sabrina che lo accompagna al casello autostradale di La Spezia. È come un transfrontaliero della racchetta. La Nike lo nota e lo mette sotto contratto, passa pure dall’accademia di Mouratoglou. Ma resta Tartarini l’uomo del destino: il suo angolo, da sempre. Nel circuito Itf fa incetta di successi. Allo Us Open jr arriva in finale nel 2018, in Australia come scritto vince l’anno successivo. A Wimbledon jr avanza fino ai quarti: strada segnata perché a Wimbledon, lo scorso anno, ha fatto la sua prima semifinale Slam. Insomma, il rovescio a una mano comincia a lasciare il segno. Anche sulla terra: finale a Montecarlo, persa contro Alcaraz dopo un set magnifico, semifinale a Madrid e Roma, fino a Parigi, dove arriva da numero 8. «Ho sognato di giocare così», di battere finalmente Holger Rune, e Frances Tiafoe, di salire sempre più in alto, di fare incetta di applausi e ohhh di pura ammirazione. Musettì, c’est magnifique.

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