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Aced it! Deuce! Sai tutto sul tennis? Mettiti alla prova

Getty Images

La piattaforma Babbel, in occasione delle Nitto ATP Finals, ha creato la guida linguistica perfetta a prova di smash, drop shot e rovescio

Il tennis  ha origini antiche (una sua prima versione sembra risalire al XII-XIII secolo), ma il suo appeal non è mai diminuito nel corso dei secoli, crescendo ancora più rapidamente negli ultimi decenni. In occasione dell’attesa finale dell’evento sportivo di tennis più importante dell’anno, le Nitto ATP Finals, gli esperti di Babbel - piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live - hanno creato la guida linguistica perfetta a prova di smash, drop shot e rovescio.

Servizi e risposte

La teoria più accreditata fa risalire il tennis moderno al 1874, quando il maggiore Walter Clopton Wingfield, riprendendo alcune regole di un gioco diffuso in Francia nel Settecento (il “jeu de paume”, ovvero il “gioco della palma”), brevettò lo sport sotto il nome di “Sphairistike” (un termine in greco antico che significa “abilità nel giocare con la palla”). Le regole vennero poi definitivamente stabilite nel 1877, in occasione del primo campionato di Wimbledon in Gran Bretagna. La genesi francese spiega il nome di alcuni elementi del gioco, tra cui lo stesso “tennis”, che sembrerebbe derivare dal francese antico “tenetz” (“tenete”); il fatto che le regole siano state definite in Inghilterra, invece, è rintracciabile nel suo vocabolario, costituito prevalentemente da parole di origine anglosassone.

Dritto e rovescio: il movimento della racchetta è determinato da quello del polso: nel caso di un giocatore destrorso, se intercetta la pallina verso quel lato, la mossa verrà definita “dritto”; se, invece, la racchetta viene spostata verso il fianco sinistro del corpo, si parla di “rovescio”.

Risposta: avviene quando l’avversario riesce a intercettare e rimandare la pallina nella parte opposta del campo.

Love: il termine utilizzato in inglese per definire lo zero sembra derivare dalla parola francese “l’ouef” (in italiano ‘l’uovo’), che indicava, in origine, la mancanza di punti (la forma dell’uovo ricorda infatti lo zero). Stanchi di usare la versione francese, gli inglesi la reinterpretarono a modo loro, adattandola in “love” (che richiamava la pronuncia della parola originaria).

Deuce: fa riferimento ad una situazione di pareggio, nonostante la parola “deuce” non significhi esattamente “pareggio”, bensì “due” (ovvero il numero di punti di scarto che il tennista deve mettere a segno per vincere il match). Questo termine probabilmente deriva dalla locuzione francese “à deux le jeu” (“gioco ai due giocatori”).

Drop Shot: traducibile come “palla corta” (letteralmente “tiro a caduta”), è la mossa con la quale la pallina viene colpita con gentilezza dal giocatore, in modo da farla cadere nel campo avversario poco oltre la rete, non dando così il tempo all’altro giocatore di intercettarla.

Smash: si tratta di una schiacciata molto forte, che ricorda quelle della pallavolo - si esegue concentrando tutta la propria forza nel braccio, alzato poco sopra la propria testa. Si tratta quasi certamente di un termine onomatopeico, che imita il suono prodotto all’impatto.

La popolarizzazione di uno sport un tempo elitario ed esclusivo come il tennis ha fatto sì che alcune espressioni proprie del linguaggio specialistico siano diventate d’uso comune, e tuttavia il significato di alcuni tecnicismi può risultare comunque opaco ai meno esperti. Questo nostro vademecum linguistico nasce dunque con l’intento di offrire una panoramica esaustiva sul tennis, aiutando così tutti, neofiti e non, a conoscere meglio le sue dinamiche e sfumature” - ha commentato Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel.

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