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Paolo Lorenzi è sicuro: "Sinner è cresciuto, sarà il numero 1"

L'ex n.1 italiano, ora commentatore di Sky e organizzatore Fitp, ha elogiato l'altoatesino classe 2001. E sulle Nitto ATP Finals...

TORINO - Paolo Lorenzi è con capitan Volandri il commentatore tv (ok, ora si dice talent) di Sky Sport più vicino al mondo di Jannik, in quanto consulente per l’organizzazione dei tornei in Fitp. L’ex n. 1 d’Italia ci offre la sua visione delle Nitto Atp Finals alle porte.

Lorenzi, impressioni a sorteggio avvenuto e alla vigilia della prima partita?

«Forse è l’anno in cui cominciano le Atp Finals più difficili. Non c’è un avversario che vorresti evitare e tutti davvero hanno qualità estremamente diverse tra loro. Per dire: Medvedev risponde da molto dietro. Alcaraz ha maggiore fantasia e va più a rete. Rune picchia molto forte. E poi c’è Jannik...».

Analizzi i progressi di Sinner.

«Jannik è cresciuto in tutti gli aspetti: fisicamente ha più forza e si muove meglio. Tecnicamente il servizio è cresciuto e più continuo, si sposta meglio sul dritto. Ed è cresciuta parecchio la consapevolezza. Ha ampissimi margini: sta crescendo a rete, ha più variazioni, l’apertura degli angoli durante il punto».

Perché Jannik piace tanto al pubblico?

«Credo per la persona che è: uno semplice, educato e intelligente. Non gli interessa fare per forza il personaggio. È un tipo pulito, naturale. Eppoi gioca davvero benissimo, stamattina lo guardavo e con lui il tennis sembra uno sport facilissimo: come prende la palla, la facilità e la velocità con cui questa esce dalla racchetta...».

Sinner a capo - con Alcaraz - di una rivoluzione in classifica. Il potere sta passando alla Generazione Z. Bisogna risalire a 20 anni fa per ritrovare tanti ventenni al vertice e tra i primi 100.

«È mancata una generazione. Abbiamo saltato un giro a causa di quei 4 fenomeni di incredibile livello. Però bisogna dire che la generazione successiva non è stata abbastanza competitiva. Quella attuale con Alcaraz, Sinner, Rune, sta portando alla ribalta fuoriclasse che fanno entusiasmare. E anche Ben Shelton può arrivare al vertice: per quanto sta mostrando, l’aggressività del gioco. C’è una caratteristica comune a questi ragazzi: l’attenzione e il volume del lavoro in allenamento. Al Challenger di Cagliari ho osservato Shelton: era lì tutte le mattine presto. E si allenava tantissimo».

Aspettativa sfibrante per Sinner. Ma sembra reggerla.

«Jannik ha dimostrato di essere già pronto nel 2021, subentrando a Berrettini. Questa è una prima volta, però, perché diversa, conquistata. Ora è atteso. Penso sia importante che si sblocchi subito nella partita, nei primi scambi contro Tsitsipas. Poi sarà naturale».

Se l’aspettava così precoce?

«Sì, ho sempre pensato che arrivasse presto e sono sicuro che diventerà n. 1. Non è questione di se, ma quando. Ha l’atteggiamento e le qualità, per tutte le superfici, terra compresa».

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