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Musetti, cos'è successo davvero contro Alcaraz al Roland Garros. Maledizione infortuni, e ora l'erba

La prudenza del coach Tartarini dopo gli esami, si aspettano certezze e si progetta il futuro: "Bisogna prepararsi alle maratone"

La domanda, che non ha ancora una risposta definitiva, è se Lorenzo Musetti sarà al via nel 500 ATP del Queen’s che domani alle 12 svelerà con il sorteggio la composizione del tabellone. Ieri il carrarino, costretto allo stop sullo 0-2 del quarto set nella semifinale del Roland Garros contro Alcaraz, si è sottoposto ad altri esami strumentali (risonanza) per verificare lo stato di recupero dall’infortunio muscolare subito. E’ stata confermata la lesione di 1° grado all’adduttore della gamba sinistra. Sarà la valutazione medica programmata tra la tarda serata di ieri e oggi a dare la sentenza definitiva ma l’impressione, almeno per il Queen’s, è quella di un forfeit: «Non anticipiamo il verdetto – dice il coach dell’azzurro, Simone Tartarini – ma la risonanza ha confermato quanto era emerso già dagli esami di Parigi. Esistono tempi tecnici per il recupero e forzare non avrebbe senso».

Stagione sfortunata

Wimbledon incalza e Musetti ha in scadenza punti pesanti, quelli di una stagione su erba, nel 2024, a dir poco esaltante. Questa settimana ha già perso i 100 punti della semifinale 2024 a Stoccarda e la prossima dovrebbe difendere i 500 della finale conquistata al Queen’s, nel nobile e classico torneo londinese che annovera grandissimi nomi nel proprio albo d’oro. Le statistiche ricordano che Lorenzo nel 2024 è stato il tennista più vincente del circuito sui “prati”. Quest’anno non si può certo definire fortunata la stagione sotto il profilo degli stop forzati: «Praticamente non abbiamo fatto la preseason a causa di un episodio influenzale che su 12 giorni ci ha consentito di lavorarne solo tre. Anche questo può avere influito sulle successive problematiche fisiche. Lorenzo non ha mai avuto infortuni gravi ma anche il problema al polpaccio che lo ha fermato a Buenos Aires ha inciso pensando ai mesi successivi. Ha fatto dei grandi tornei sulla terra rossa arrivando in fondo o quasi in tutti i principali. Ormai, e questo vale per tutti i grandi del circuito, per farlo bisogna spingere il fisico al limite. A rotazione tutti sono stati costretti a qualche forfait per questo tipo di problema, compreso Alcaraz».

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