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Vavassori-Bolelli, Parigi-Torino: assalto doppio

Vavassori-Bolelli, Parigi-Torino: assalto doppio EPA
Per i due azzurri un debutto pericoloso al Roland Garros, ma il trionfo di Amburgo ha ridato fiducia. Herbert-Mahut sono gli eroi di casa, i nostri hanno mire da Slam e Finals. I retroscena di Johansson

Inizierà domani l’avventura 2025 al Roland Garros per i finalisti 2024 Andrea Vavassori e Simone Bolelli. La coppia italiana è la numero 4 del seeding e trova al 1° turno quella storica (in tabellone con wild card) formata dai beniamini di casa Herbert e Mahut, con il secondo che dovrebbe essere all’ultimo torneo in carriera. Non un sorteggio felice perché i francesi hanno vinto tutto nella specialità, facendone la storia negli ultimi 15 anni. Vavassori e Bolelli, freschi di titolo conquistato sulla terra di Amburgo, dovranno stare attenti alla sinergia che ha sempre contraddistinto i giocatori del tandem rivale e alla loro voglia di ben figurare in un appuntamento così carico di significati per loro. I quattro non si sono mai incontrati sul campo anche perché quando il torinese e il bolognese hanno iniziato a frequentare in coppia il massimo circuito, i francesi erano già usciti dal “giro”.

Le parole di Vavassori

Per gli azzurri la carica supplementare arriverà dal 2° titolo stagionale raggiunto, il 6° di coppia in carriera. «Amiamo la Germaniaha detto Vavassoridove avevamo già vinto lo scorso anno sull’erba di Halle e nel 2023 avevano raggiunto la finale nello stesso torneo». Una vittoria scacciacrisi quella di “Wave e Bole” arrivata dopo un grande avvio di stagione e tre mesi, gli ultimi, con diverse sconfitte subite al 1° turno anche se quasi tutte al fotofinish: «Con questa formula – hanno detto più volte i doppisti migliori d’Italia – pochi punti possono fare la differenza, in positivo o in negativo». L’analisi è precisa in particolare quando si parla di match tie-break nel quale una partenza falsa può condizionare il risultato finale. Negli Slam i valori emergono maggiormente perché si gioca sulla distanza di due set su tre e non c’è sul 40-40 il killer point. Al Roland Garros le coppie prime teste di serie sono anche le prime due del ranking, formate da Arevalo/Pavic (parte alta) e Patten/Heliovaara. Vincendo ad Amburgo Vavassori e Bolelli sono saliti al quarto posto della Race di doppio che qualifica alle Nitto ATP Finals di Torino, uno dei loro obiettivi stagionali che già nel 2024 erano riusciti a centrare.

Davide Vavassori su Johansson

Successo particolare quello di Amburgo, “assistito” da un coach d’eccezione e ingaggiato per la settimana, l’ex numero 9 del mondo “Pim Pim” Johansson: «Un amico speciale – ha spiegato Davide Vavassori, coach del figlio Andrea e della coppia – conosciuto personalmente e casualmente due anni fa a Stoccolma, dove ero con Andrea per un torneo di singolare e di doppio. Una sorta di ricongiungimento con il passato perché io e mio zio, che ora non c’è più, avevamo visto per la prima volta all’opera Joachim da under 16 a Torino nell’allora famoso torneo internazionale under 16 che ha lanciato tanti campioni. Ce ne eravamo tennisticamente innamorati e ne abbiamo poi seguito la carriera. A Stoccolma gli ho detto dell’aneddoto ed è rimasto molto colpito, così come dal tennis esplosivo di Andrea. Si è creata un’amicizia a distanza, fatta anche di consigli. Ho pensato che servisse una sorta di scossa vista la fase di stallo in cui erano entrati Andrea e Simone. Joachim ha dato loro un’energia contagiosa che si è subito rivelata utile per le prestazioni in campo. Lo svedese è un martello, nel senso buono del termine, e ha saputo toccare le corde giuste. Non è detto che in futuro questo tipo di collaborazione sul campo non possa essere ripetuta. Ora pensiamo a Parigi».

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