Veronica Confalonieri, compagna di Lorenzo Musetti, è tornata a far parlare di sé per alcune dichiarazioni rilasciate nel corso di una recente intervista al Corriere della Sera, dove ha parlato tra le altre cose anche dei sacrifici e delle critiche sopportate nel corso degli anni: "Ne abbiamo sentite di ogni anche da parte di ex giocatori che nulla sanno di noi...Dicevano che ero una femme fatale, che doveva cambiare coach, che non sarebbe mai stato come Sinner".
Musetti oltre il tennis: le parole di Veronica Confalonieri
Il racconto di Veronica è poi proseguito: "Ma lui non ha mai messo in discussione il suo progetto, né l’allenatore Simone Tartarini, con cui ha un rapporto viscerale. Si conoscono da quando era bambino. Simone sa leggere Lorenzo come nessun altro". Dopo anni di aspettative e critiche, il tennista toscano è entrato per la prima volta in Top 10 e ha conquistato il cuore del pubblico romano, arrivando in semifinale agli Internazionali d’Italia. Tra le vittorie più significative del torneo spiccano quelle contro Medvedev e Zverev, ora l’attesissima sfida con Carlos Alcaraz. Parlando del lato più intimo e familiare del campione, Veronica ha raccontato: "Cosa mi è piaciuto di lui all'inizio? I suoi valori, speciali al giorno d'oggi. Ama tornare a casa, stare in famiglia, condividere. Quando torna da un torneo io penso che voglia rimanere un po' tranquillo, lo lascio in pace, e invece lui mi chiede di vedere mia sorella e i nipotini. Tra le persone che ama si ricarica. È un ragazzo d'oro. Non ero certa che volesse diventare padre così giovane, non era previsto: mai avrei voluto che si sentisse obbligato, dentro un incastro. Ne abbiamo parlato molto, in privato. Un figlio è molto più di un matrimonio. Volevo che fosse felice dell'idea della paternità. Si è dimostrato maturo anche in quella circostanza. Abbiamo sempre desiderato una famiglia: oggi siamo felici. Lorenzo ha una sensibilità unica. Ecco perché quando vince mi viene da piangere"...