Quali altri sport ama vedere in televisione?
«Mi sto appassionando al rugby anche se, come ho detto al presidente, non capisco tutte le regole».
Siamo un Paese piccolo ma negli sport siamo molto bravi. Secondo lei perché?
«Vinciamo più di prima perché un grande uomo di sport prestato alla politica, che conosceva il nostro mondo, una notte ha scritto una legge che ha permesso alle Federazioni di avere molti più soldi di prima. Si chiama Giancarlo Giorgetti e nel 2018 ha realizzato la più bella riforma dello sport italiano, purtroppo combattuta dal Coni che, per fortuna, non ha vinto questa battaglia».
A proposito di movimento. Tra poco più di un mese le elezioni per il prossimo presidente del Coni. Un pensierino lo ha mai fatto ad avanzare una candidatura. E in ogni caso di cosa c’è bisogno?
«Io candidarmi? No! C’è bisogno di un corso nuovo, nel quale ci siano le garanzie istituzionali per cui chi la pensa diversamente sia considerato una ricchezza e non venga perseguitato. Servono persone con idee e non siano costrette a fare i difensori nei confronti della politica, che ha sempre sostenuto lo sport italiano».
Sempre più in alto. Ora anche un Papa tennista. E’ pronto a una partita con lui... O preferirebbe offrirgli un’ora di lezione con Sinner?
«Credo che il Santo Padre, soprattutto in questo periodo, abbia problematiche più grosse che giocare con me o Sinner. Ma vale il fatto che avere praticato il tennis ti regala una formazione mentale che ti forma ad analizzare e prendere decisioni. Io sono stato un agonista come lui. Ho rispetto per l’avversario. Ma voglio vincere!».