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“Su Sinner una stupidaggine virale. L’appello della Wada una porcheria”

L'ex coach di Jasmine Paolini, Renzo Furlan, parla di Jannik, del recente passato e non si sbilancia sugli Internazionali d'Italia

Furlan e le stupidaggini su Sinner

E dopo Jasmine si è subito pensato allo sbarco nel team di Jannik Sinner, visto che Cahill lascerà il numero 1 del mondo, ma anche in questo caso Furlan è chiaro: "Quella su Sinner ovviamente è una stupidaggine che girava sul web, assolutamente non vera". E intanto si avvicina il ritorno in campo del numero 1 del mondo dopo i tre mesi di stop forzati, con tante aspettative sugli Internazionali d'Italia: "Non ho la sfera di cristallo, ma sarà un torneo interessante. È la prima volta dopo Nadal anche se l’anno scorso non era competitivo. C’è un ricambio generazionale con giovani leve estremamente interessanti, parlo di Fonseca, Mensik, Cinà, Musetti, reduce da risultati importanti, altri italiani come Cobolli, Darderi, Arnaldi, Berrettini. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Poi c’è Jannik che non arriva da un infortunio, ma arriva da tre mesi in cui ha lavorato in maniera mirata a livello fisico. Il tennis già c’era, arriva carico di energia perché avere tre mesi così ti pesano, ma ti permettono anche di ricaricare le energie dove gli altri le consumano. Credo che lui possa essere subito competitivo ma servono alcune partite di rodaggio perché sai una partita dura magari la puoi accusare dopo tre mesi senza match il giorno dopo e così via. Bisognerà vedere come gestirà le partite di rodaggio. Ripeto, lo vedo subito competitivo".

"Sinner è una persona straordinaria"

Sinner che è tornato a parlare in conferenza stampa nella quale ha ammesso le sue fragilità in questi 120 giorni di assenza, Furlan commenta così: "Questi giocatori qui hanno talmente tanta qualità e voglia di giocare che fanno quello che fanno perché adorano il tennis, che è la loro vita. Poi ci sono dei momenti in cui lo stress diventa difficile da gestire, come le pressioni. Non dimentichiamo che Jannik ha giocato 4 mesi e mezzo senza che nessuno sapesse che era risultato positivo e lui ha continuato a giocare. Lui ha vinto Cincinnati alzandosi alle 4 di mattina per assistere all’udienza che poteva rovinargli la carriera. Invece poi è stato scagionato, ha vinto anche gli US Open. Poi di nuovo è tornato dentro il marasma per l’appello della Wada. Ha vissuto mesi e mesi motivato a chiudere da numero uno, vincere e dare il meglio, ma dall’altro lato con una mannaia che pensava di aver risolto e invece si è rappresentata. Quella è un’incognita, anche se lui era innocente. Bastava leggere le carte e sapere chi è Jannik Sinner che ha una qualità di persona straordinaria".

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